I Barkleys di Broadway

The Barkleys of Broadway

USA 1949
Josh e Dinah Barkleys trionfano a Broadway in una nuova rivista: Josh balla insieme a sua moglie ef è anche il suo regista. I due si vogliono un gran bene ma litigano spesso per motivi professionali. Una sera Dinah fa la conoscenza di un celebre commediografo francese, Pierre Barredont, che ha scopero in lei uno spiccato temperamento drammatico. Innamorato della vezzosa artista, Pierre le offre la parte di protagonista in una sua nuova commedia. Dopo un'ennesima discussione col marito che, per ripicca, le nega ogni temperamento drammatico, Dinah abbandona la rivista ed accetta l'offerta di Pierre. Ma il nuovo regista non la comprende, non sa guidarla, cosicché Dinah andrebbe incontro ad un insuccesso se Josh, che l'ama, non le desse per telefono, imitando la voce di Pierre, dei preziosi consigli. Ben guidata, Dinah entra nello spirito della parte affidatalee consegue un trionfo. Lei crede di doverne essere grata a Pierre ma, quando scopre che il suo consigliere e salvatore è stato Josh, riconosce i suoi torti e ritorna dal marito del quale conttinuerà ad essere la fedele compagna, nella vita e nell'arte.
SCHEDA FILM

Regia: Charles Walters

Attori: Fred Astaire - Josh Barkley, Ginger Rogers - Dinah Barkley, Oscar Levant - Ezra Millar, Billie Burke - Sig.ra Livingston Belney, Gale Robinson - Shirlene May, Jacques François - Jacques Barredout, George Zucco - Il Giudice, Clinton Sundberg - Bert Felsher, Inez Cooper - Pamela Driscoll, Carol Brewster - Gloria Amboy, Wilson Wood - Larry

Sceneggiatura: Sidney Sheldon, Adolph Green, Betty Comden

Fotografia: Harry Stradling

Musiche: Harry Warren, George Gershwin

Montaggio: Albert Akst

Scenografia: Cedric Gibbons, Edward C. Carfagno

Costumi: Irene , Valles

Effetti: Warren Newcombe

Altri titoli:

You Made Me Love You

Durata: 109

Colore: C

Genere: MUSICALE

Specifiche tecniche: 35 MM - TECHNICOLOR

Produzione: ARTHUR FREED PER MGM

Distribuzione: MGM - MMGM HOME ENTERTAINMENT

NOTE
- COREOGRAFIE DI ROBERT ALTON
CRITICA
"La tenue trama serve di pretesto alla presentazione di numeri di varietà abbastanza divertenti." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 29, 1951)