Gordon Willis

NEW YORK CITY, New York (USA), 28 maggio, 1931

NORTH FALMOUTH, Massachusetts (USA), 18 maggio, 2014

Direttore della fotografia. Figlio di una coppia di ballerini di Broadway (suo padre lavorerà poi anche come truccatore per la Warner Bros.) sin da piccolo è affascinato al mondo del cinema, sognando di diventare attore. In seguito inizia ad appassionarsi anche all'allestimento delle luci e delle scene sul set e infine alla fotografia, convinto di perseguire la via della moda. Durante la guerra di Corea, viene assegnato all'unità cinematografica dell'Esercito americano ed è qui che apprende le varie tecniche cinematografiche, approfondite una volta tornato a casa grazie all'esperienza come assistente operatore e cameraman, lavorando soprattutto in campo pubblicitario e prestando la sua opera per vari documentari. L'esordio come direttore della fotografia per il cinema avviene all'inizio degli anni Settanta e ben presto si mette in evidenza come indiscusso pilastro della cinematografia americana, soprattutto per la sua collaborazione con Francis Ford Coppola nella trilogia del "Padrino" (1972, 1974 e 1990, le cui immagini hanno influenzato generazioni di colleghi nonostante gli siano valse una sola, tardiva candidatura all'Oscar per "Il Padrino parte terza") e i lunghi sodalizi con Alan J. Pakula ("Una squillo per l'ispettore Klute", 1971; "Perché un assassinio", 1974; "Tutti gli uomini del presidente", 1976; "Arriva un cavaliere libero e selvaggio", 1978; "Presunto innocente", 1990; "L'ombra del diavolo", 1997) e Woody Allen: "Io & Annie" (1977), "Manhattan" (1979, dove utilizza un inedito Cinemascope in bianco e nero per una commedia sentimentale), "Una commedia sexy in una notte di mezza estate" (1982), "Zelig" (1983, che gli vale la sua altra nomination all'Oscar, grazie alla perfetta fusione delle immagini di repertorio nel mockumentary) e "La rosa purpurea del Cairo". Nel 1980 tenta anche la via della regia cinematografica con il thriller "Windows", ma rimarrà un unico esperimento viste anche le reazioni poco positive. Nel 2010 gli viene conferito l'Oscar onorario alla carriera.