Past Lives e Anatomia di una caduta sono i vincitori della 33a edizione dei Gotham Awards, i riconoscimenti che, come da tradizione, aprono la stagione dei premi del cinema americano.

Past Lives di Celine Song vince il premio per il miglior film, ma è Anatomia di una caduta di Justine Triet la sorpresa della serata: trionfa sia come miglior film internazionale (superando le produzioni britanniche più forti, La zona d’interesse di Jonathan Glazer, Povere creature! di Yorgos Lanthimos e Estranei di Andrew Haigh e il messicano Totem – Il mio sole di Lila Avilès) sia per la miglior sceneggiatura (battendo anche qui Glazer e Haigh).

Per le migliori interpretazioni (i Gotham prevedono categorie gender fluid) si impongono tra i protagonisti Lily Gladstone non per Killers of the Flower Moon ma per l’indie The Unknown Country e tra i non protagonista Charles Melton per May December.

Le vere trionfatrici dell’edizione sono le registe: l’afroamericana A. V. Rockwell viene premiata come regista rivelazione per A Thousand and One, la tunisina Kaouther Ben Hania riceve il premio per il miglior documentario grazie a Four Daughters.

Sandra Huller in Anatomia di una caduta (Les Films Pelleas/Les Films de Pierre)
Sandra Huller in Anatomia di una caduta (Les Films Pelleas/Les Films de Pierre)

Sandra Huller in Anatomia di una caduta (Les Films Pelleas/Les Films de Pierre)

Sul fronte televisivo due riconoscimenti a Beef – Lo scontro (serie rivelazione superiore ai 40 minuti e miglior performance a Ali Wong) e uno a A Small Light (miglior serie rivelazione inferiore ai 40 minuti). Riconoscimenti speciali a Maestro (Cultural Icon & Creator Tribute), Barbie (Global Icon & Creator Tribute), Killers of the Flower Moon (Historical Icon and Creator Tribute), Ferrari (Icon & Creator Tribute for Innovation), Rustin (Icon & Creator Tribute for Social Justice) e Air (Visionary Icon & Creator Tribute).

The Gotham Film & Media Institute, già noto come Independent Filmmaker Project (IFP), è un'organizzazione senza scopo di lucro dedicata al cinema indipendente. Prima di quest’anno venivano considerati solo film con un budget inferiore ai 35 milioni di dollari: da questa edizione gli organizzatori hanno eliminato il requisito, con l’obiettivo di celebrare “lo spirito indipendente” che può rivelarsi anche in film ad alto budget. L’anno scorso a vincere fu Everything Everywhere All at Once, poi dominatore della stagione dei premi fino ai sette Oscar.