Figurant di Robert Gliński è in Concorso al XXVII Tertio Millennio Film Fest (14-18 novembre – Cinema Nuovo Olimpia – Via in Lucina, 16, Roma). Il film sarà proiettato venerdì 17 novembre alle ore 18:00, introdotto dal regista e dal cast. Per partecipare clicca qui.


SINOSSI

Storia di un agente dei servizi di sicurezza comunisti polacchi, Bronek Budny, che per venti anni ha sorvegliato Karol Wojtyła. Grazie al suo insolito protagonista, il film racconta fatti noti in modo singolare (la lotta per la costruzione di una chiesa a Nowa Huta a Cracovia, la sorveglianza degli ambienti ecclesiastici effettuata dai servizi di sicurezza). Non è una storia biografica sul futuro papa, Karol Wojtyla è qui solo un catalizzatore di azioni. Per ottenere promozioni, denaro e carriera, Budny spinge sempre più in là i confini del compromesso morale e la sorveglianza di Wojtyła diventa la sua ossessione. Budny si addentra sempre di più nel mondo isolato e immorale dei servizi segreti e scende nell’abisso della solitudine, del male e del crimine.

Robert Gliński: “Non sapevo come affrontare il film, la chiave nell’intreccio di archivio e finzione”

Ho ricevuto la sceneggiatura da Andrzej Gołda, che l'ha scritta una decina di anni fa. In precedenza, diversi miei colleghi registi avevano provato ad affrontarla, ma non se ne fece nulla. Alla fine è arrivata a me, l'ho letta e l'ho trovato un ottimo testo. Storia avvincente, protagonista interessante, azione incalzante, messaggio intrigante. Tuttavia, dopo l’entusiasmo iniziale, ho perso l’interesse. Non sapevo come affrontare questo film. La sceneggiatura offriva grandi possibilità, ma era troppo lunga. Inoltre, richiedeva scelte coraggiose in termini di forma e di narrazione. Bisognava decidere da che parte spingere il film. Alla fine, dopo qualche anno, sono giunto alla conclusione che sarebbe stato meglio concentrarsi sul contesto documentaristico, che attraversa Figurant come un ritornello. Ho deciso di utilizzare filmati d'archivio tratti da cinegiornali e materiali segreti della polizia che si trovano nell’Istituto della memoria nazionale (IPN). Credo che questo abbia aggiunto molta verità all’intera trama. Ha permesso alla storia di essere saldamente ambientata nell’epoca dei fatti. Volevo che gli strati documentaristici e di finzione si intrecciassero, perché questo dà coerenza alla narrazione. Per questo ho cercato di fare transizioni morbide tra fiction e documentario. In modo che lo spettatore non sappia se determinate inquadrature sono d'archivio o se le abbiamo girate ora. […] Karol Wojtyła è solo un pretesto per raccontare la vita, le azioni e le scelte del giovane agente della polizia segreta. Fin dall’inizio ho pensato che Wojtyła dovesse essere in secondo piano e un po’ inavvicinabile. Budny o gli altri personaggi sono in primo piano, dominano tutte le scene, mentre Wojtyła è sempre sullo sfondo. Credo che sia stata una buona decisione. Karol Wojtyła è una specie di icona. Se avessi voluto approfondire la sua personalità e la sua sfera privata, avrei dovuto fare un film completamente diverso, semplicemente un film su Wojtyła. E questo non era il mio scopo.

ROBERT GLIŃSKI

Regista cinematografico e teatrale, sceneggiatore, docente presso la Scuola di Cinema di Łódź. Ha studiato architettura al Politecnico di Varsavia (1971-75), poi regia alla Scuola di Cinema di Łódź (1975-80). Cofondatore dello Studio cinematografico Karol Irzykowski nel 1981. Membro delle unità di produzione Kadr e Dom. Rettore della Scuola di Cinema di Łódź negli anni 2008-2012. Ha diretto quindici lungometraggi e oltre venti spettacoli di teatro per televisione. Ha lavorato anche nei teatri di Varsavia, Poznań, Rzeszów e Gdynia. Tra i suoi film più famosi: Niedzielne igraszki (Sunday Pranks), Wszystko, co najważniejsze… (All That Really Matters), Cześć, Tereska (Hi Tessa), Kamienie na szaniec (Stones for the Rampart).
FILMOGRAFIA SELEZIONATA; Figurant (2023); Czuwaj (2017); Kamienie na szaniec (2014); Świnki (2009); Cześć, Tereska (2001); Kochaj i rób co chcesz (1997); Wszystko, co najważniejsze... (1992); Łabędzi śpiew (1988); Niedzielne igraszki (1983)