È morto il critico cinematografico Alessandro Cappabianca. Lo rende noto la famiglia, tramite un messaggio su Facebook. Nato a Roma nel 1937, Cappabianca ha insegnato alla facoltà di architettura di Firenze. Negli anni Settanta è stato tra i curatori della collana “Cinema e informazione visiva” della Mazzotta di Milano.

Con Ellis Donda, Michele Mancini, Giuseppe Perrella e Renato Tomasino, Cappabianca ha fondato la rivista “Fiction. Cinema e pratiche dell'immaginario” (1977-80), è stato critico e membro del direttivo di “Filmcritica”, nonché firma di “Casabella”, “La città di Riga. Rivista d’arte”, “Fata Morgana”, “La Corte”, “Spirali”, “La furia umana”, “UZAK”.

Cappabianca ha scritto monografie su Billy Wilder, Erich von Stroheim, Roman Polański, Antonin Artaud, Carmelo Bene, Chantal Akerman e ha dedicato molti studi alla scenografia e alla rappresentazione della città nel cinema. Ha redatto numerose voci sulla scenografia e sul rapporto cinema/architettura per l’Enciclopedia del Cinema Treccani. Tra i suoi libri, ricordiamo La costruzione del labirinto. La scena, la maschera, il gesto, la cerimonia (1974), Distruggere l’architettura (1979), Ombre urbane (1982), Il cinema e il sacro (1998), Boxare con l’ombra. Cinema e pugilato (2004), L’immagine estrema. Cinema e pratiche della crudeltà (2005), Fantasmi dell’abitare. La casa e l’immaginario: film, scrittura, architettura (2011), Trame del fantastico. Riflessi e sogni nel cinema (2011), Alla ricerca del corpo perduto. Perversione e metamorfosi del cinema (2012), Metamorfosi dei corpi mutanti. Il divenire-altro delle creature cinematografiche (2016), La parata dei fantasmi (2018).

Per le edizioni della Fondazione Ente dello Spettacolo, Cappabianca ha pubblicato Ontologia del corpo nel cinema comico (2014), saggio che affronta il Comico come formidabile rivelatore del non-senso generalizzato e ipotizza la risata come reazione difensiva salutare, l’unica alternativa alla disperazione.