Adriano Aprà, critico cinematografico e operatore culturale tra i più influenti degli ultimi decenni, è morto. Nato a Roma nel 1940, aveva 83 anni. Laureato in Giurisprudenza, ha iniziato a interessarsi giovanissimo alla critica letteraria e al cinema. Nel 1960 ha iniziato a scrivere sulla rivista Filmcritica e a metà anni Sessanta ha fondato Cinema e Film, che ha diretto fino al 1970. Negli anni Settanta ha co-diretto il Filmstudio 70 di Roma ed è stato curatore per l'editore Garzanti di quattro volumi della collana Laboratorio diretta da Pier Paolo Pasolini. Ha curato decine di libri sul cinema italiano e internazionale imponendosi come punto di riferimento nella critica italiana per la scoperta di nuovi autori e di nuove tendenze del cinema contemporaneo.

Critico cinematografico per testate come Avanti! e Reset, ha anche diretto documentari di montaggio (Rossellini visto da Rossellini, 1992) e lungometraggi di finzione (Olimpia agli amici, 1970), è stato attore in alcuni film diretto da registi come Bernardo Bertolucci (Amore e rabbia, 1968), Marco Ferreri (Dillinger è morto, 1968), Jean-Marie Straub e Danielle Huillet (Othon, 1969) e ha collaborato alla sceneggiatura di La maschera di Infascelli (1988).

Ha diretto il Salso Film & TV Festival di Salsomaggiore (1977-1989) e la Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro (1990-1998). Dal 1998 al 2002 ha diretto la Cineteca Nazionale. Dal 2002 al 2008 ha insegnato Storia del cinema italiano all'Università di Roma Tor Vergata.