“Poi si schiarisce la voce e ricomincia il canto”. A 80 anni dalla nascita di Lucio Dalla, arriva al cinema da lunedì 20 a mercoledì 22 novembre DALLAMERICARUSO. IL CONCERTO PERDUTO, diretto da Walter Veltroni, già artefice di Fabrizio De André e PFM – Il concerto ritrovato: “Il tempo non è lineare, ci separano d questo concerto 37 anni, eppure ci è vibrato dentro con potente attualità. Il mondo – dice il regista - è andato molto rapido tra 1949 e 1986, oggi sembra più veloce, ma lo è di meno. Aver ritrovato e rigenerato questo concerto, è prezioso: nessuno, credo nemmeno lui, ha mai sentito Lucio Dalla così”.

In anteprima domenica 19 novembre al Pop Up Cinema Medica 4K di Bologna, il docu-film porta sul grande schermo le riprese integrali del concerto al Village Gate di New York del 23 marzo 1986, a cura di Ambrogio Lo Giudice, andate quasi interamente perdute, ora ritrovate, restaurate e rimasterizzate in Dolby Atmos: “Significa eternalizzarlo, consegnarlo alla storia nella sua integrità. Abbiamo cercato – prosegue Veltroni – di mantenere la tensione del concerto, spero nelle sale le persone cantino, vivano, applaudano, è un film da cantare”.

Oltre a far rivivere quella notte magica, Veltroni racconta la nascita di Caruso, brano composto a Sorrento e pubblicato 37 anni fa, il 10 ottobre 1986: tra i più conosciuti e amati di Dalla, e dell’intera musica italiana.

Il viaggio à rebours approda all’estate del 1986, allorché Dalla, in compagnia di alcuni amici, sta attraversando il golfo di Sorrento con la sua barca Catarro. Al Village Gate di New York con gli Stadio ha appena registrato un album live destinato a chiamarsi Dall’America, cui manca però ancora una canzone inedita: quando la sua barca si rompe al largo e deve fare riparo a Sorrento, Dalla compone Caruso all’Hotel Excelsior Vittoria, il disco cambia nome e diventa “DallAmeriCaruso”, il suo album più famoso, che vende 38 milioni di copie.

All’hotel gli venne assegnata proprio la camera dove nel 1921 aveva soggiornato Enrico Caruso: secondo la leggenda, il grande cantante malato e prossimo alla fine si era innamorato di una giovane cui insegnava musica. A Dalla lo racconta il barista Angelo Leonelli, sicché al pianoforte di Caruso il “naufrago” crea un brano che miscela pop e tradizione napoletana: “È meravigliosa la storia che c’è dietro, a cui Lucio ha creduto sapendo non era vero e l’ha trasformata in questa canzone epica. Si votava a quel che viaggiava nello spazio tra la realtà e l’immaginazione, ho sempre pensato che fosse il più felliniano dei cantautori italiani”.

Nel film ripercorriamo la genesi in compagnia della cantautrice e attrice Angela Baraldi, che era a bordo del Catarro: “Una botta emotiva, non mi ricordavo più la bellezza di quel luogo. Ho provato tante emozioni e spero anche voi. Che Lucio avesse inventato tutto l’ho scoperto recentemente, anche mio nome l’ha fatto solo nel 2010”. Aggiunge Veltroni, “attraverso Angela abbiamo ricostruito quei giorni, nei quali nasce la canzone italiana contemporanea forse più conosciuta al mondo. E poi abbiamo contestualizzato il suo viaggio in America: Lucio al Village Gate era come un bambino in pasticceria”.

Le altre talking heads del docufilm sono Gaetano Curreri e Ricky Portera degli Stadio, i proprietari dell’Hotel Excelsior Guido e Lidia Fiorentino, l’ex concierge Antonino Galano, il critico musicale Gino Castaldo, il regista Ambrogio Lo Giudice, l’autore televisivo Nicola Sisto e Paolo Glisenti, spettatore della serata del Village Gate. A completare il racconto, le immagini private e inedite di Lucio Dalla, su tutte quelle non montate in Passione da John Turturro in cui Lucio canta proprio Caruso, e l’interpretazione del pianista Danilo Rea.

L’evento al cinema è pensato per far rivivere agli spettatori l’emozione della musica di Lucio Dalla: “Lucio per chi l’ha conosciuto – conclude Veltroni – era un fuoco artificio permanente, con dentro una scintilla di malinconia che abbiamo voluto sottolineare. Questo è un modo per dirgli che gli abbiamo voluto bene”.