È morto Gianni Minà. Il popolare giornalista, scrittore, conduttore e documentarista aveva 84 anni. Nato a Torino il 17 maggio 1938, è scomparso a Roma dopo una breve malattia cardiaca.

Dopo i primi passi nel giornalismo sportivo nella redazione di Tuttosport (di cui sarà direttore tra il 1996 e il 1998), nel 1960 passò alla Rai per seguire le Olimpiadi di Roma e cinque anni dopo iniziò a collaborare a rotocalchi televisivi non solo sportivi.

Negli anni Settanta partecipò alla fondazione di L’altra domenica di Maurizio Barendson e Renzo Arbore e venne assunto dal TG2: nel 1978, inviato per seguire i Mondiali di calcio in Argentina, venne espulso per aver fatto domande sui desaparecidos.

La grande popolarità arrivò con Blitz, rivoluzionaria trasmissione della domenica pomeriggio di Rai Due in cui ospitò personaggi (spesso suoi amici stretti) come Federico Fellini, Giulietta Masina, Sergio Leone e Robert De Niro sul set di C’era una volta in America, Eduardo De Filippo, Jane Fonda, Gabriel García Márquez, Enzo Ferrari, Fabrizio De André, Giorgio Gaber, Léo Ferré, Tito Schipa Jr. e Muhammad Ali.

Per il servizio pubblico ha realizzato anche reportage e programmi dedicati al jazz, alla musica popolare centro e sudamericana, alla storia sociologica e tecnica della boxe, a Diego Armando Maradona. Nel 1987, la sua intervista di 16 ore a Fidel Castro diventò un documentario di risonanza internazionale.

Dagli anni Novanta intensificò l’attività documentaristica, partecipando nel 1996 al Festival di Venezia con Immagini dal Chiapas su Marcos e l’insurrezione zapatista, nel 2004 al Sundance Festival, alla Berlinale, al Festival di Montréal (dove fu premiato) e a molte altre rassegne con In viaggio con Che Guevara. Il suo impegno come documentarista fu onorato dal Festival di Berlino nel 2007 con il prestigioso Berlinale Kamera. Solo uno dei tanti riconoscimenti ricevuti: tre Nastri d’Argento (2004 per In viaggio con Che Guevara, nel 2012 per Cuba nell’epoca di Obama e nel 2017 alla carriera), nel 1981 il Premio Saint Vincent come miglior giornalista televisivo dell’anno, nel 2004 il Premio Flaiano per il giornalismo televisivo, nel 2010 il Premio Speciale Vittorio Mezzogiorno del Giffoni Film Festival, nel 2019 la laurea honoris causa dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.