E' morto all'età di 92 anni il regista Citto Maselli. Ad annunciarlo Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea: “Con grande dolore debbo comunicare la notizia della morte, avvenuta poco fa, del compagno Citto Maselli. L'ho appena appreso dalla moglie, Stefania Brai, che gli è sempre stata vicina e a cui va l'abbraccio solidale di tutte le compagne e i compagni del Partito. Il cinema e la cultura italiana perdono un maestro e un grande regista, la sinistra un intellettuale militante e un esempio di rigore e coerenza".

Nato a Roma il 9 dicembre 1930, combattente prima nella Resistenza e poi militante nel PCI, dopo aver frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia, approda al cinema ancora giovanissimo, trascinando con sé la stessa passione civile, che caratterizzerà tutta la sua carriera artistica. Esordisce come aiuto regista di Luigi Chiarini, Luchino Visconti e soprattutto Michelangelo Antonioni. Dopo diversi cortometraggi, firma con Zavattini l'ultimo episodio del film-inchiesta Amore in città (1953), La storia di Caterina.

Nel 1955 gira il primo lungometraggio, Gli sbandati, che si aggiudica la menzione speciale della giuria al Festival di Venezia. Ottiene consensi dalla critica con I delfini (1960), alla cui sceneggiatura collabora Alberto Moravia. Dello scrittore porterà sul grande schermo il primo romanzo, Gli indifferenti (1963), il film più significativo del decennio, il più compatto dal punto di vista stilistico e ideologico.

Dopo la breve parentesi di due commedie sofisticate - Fai in fretta ad uccidermi ... ho freddo (1966) e Ruba al prossimo tuo (1968) -, realizza due opere rilevanti, che accendono discussioni sulle possibilità di uso politico del cinema: Lettera aperta a un giornale della sera (1970), requisitoria sull'estremismo di alcuni intellettuali di sinistra, che prendono coscienza del loro distacco dalle masse, e Il sospetto di Francesco Maselli (1974), storia di un operaio comunista fuoriuscito in Francia nel 1934.

Negli anni Ottanta si dedica a film più intimisti, come Storia d'amore (1986), premio speciale della giuria a Venezia, o Il segreto (1989), mentre torna ad un impegno più direttamente politico con l'apologo anticapitalistico Cronache del terzo millennio (1996) e con Le ombre rosse (2009).

Artista poliedrico, è stato un documentarista prolifico, a partire da Bagnaia, villaggio italiano, (1949), sceneggiatore, attore - il professore di scienze in Amarcord (1973) di Federico Fellini e l'ultima apparizione in Passannante (2011) di Sergio Colabona -, autore di programmi televisivi - L'avventura di un fotografo (1983) tratto da Calvino; Il compagno (1999), da Cesare Pavese - e di numerosi caroselli.

È stato presidente dell'Associazione Nazionale degli Autori Cinematografici, che ha portato alla legge sul cinema del 1995 e ha fondato l'Alleanza Mondiale del Cinema, insieme ad altri autori, tra cui Woody Allen, Ken Loach, Mario Monicelli, João Correa e Andrezj Wajda.

L’ultimo suo lavoro dietro la macchina da presa è stato l’episodio Sciacalli nel collettivo Scossa, diretto con Gregoretti, Lizzani e Russo nel 2011.