Assistiamo al film di Eugenio Cappuccio con qualche timore preventivo. Il tema della vicenda, la malattia, è uno di quelli che rischia spesso di far perdere il senso della misura. Uno su due è invece un film equilibrato, che trasmette con efficacia il disorientamento del protagonista, un sorprendente Fabio Volo, scaraventato nel limbo dell'incertezza e della paura dalla minaccia di una gravissima patologia. Lorenzo Maggi, avvocato d'assalto che non disdegna di operare sul crinale della illegalità anche sentimentale, affronta per la prima volta una situazione che azzera il suo passato e forse il suo futuro. Durante la degenza conosce Giovanni, operato per un tumore alla testa che però si sta riformando. Interpretato da Ninetto Davoli, Giovanni è l'uno dei due del titolo: il cinquanta per cento, vincente o perdente, che riduce a una semplice statistica la rampante progettualità esistenziale del protagonista. Il finale un po' troppo annacquato toglie un po' di forza alla storia, che però regge e intriga anche per lo sviluppo del nuovo Lorenzo, più responsabile e vitale proprio grazie alla consapevolezza di essere "a termine", che gli fa apprezzare ogni secondo di vita in più.  Anita Caprioli e Giuseppe Battiston, nella parte della fidanzata e del migliore amico, sono i due eccellenti coprotagonisti. Ma è tutto il cast che si fa apprezzare, a partire dalla rediviva Agostina Belli, dalla giovanissima Tresy Taddei, e dal sempre bravo e accattivante Pino Calabrese.