Christian Ditter (già sceneggiatore di diverse serie televisive tedesche come Kebab for Breakfast e regista di Scrivimi ancora) torna dietro la macchina da presa per raccontare nuovamente l’amore, questa volta da una diversa e insolita angolatura.

Ricordano le quattro di Sex and City, le Single ma non troppo Dakota Johnson, Rebel Wilson, Alison Brie e Leslie Mann. La protagonista è Alice, che come Carrie Bradshaw, vive a New York ed è alla continua e perseverante ricerca dell’anima gemella, sempre insieme alle inseparabili amiche. Alice e le altre ragazze sono single e i locali di New York diventano i “set” delle loro avventure amorose. Non mancano le tradizionali riunioni intorno al tavolino del bar, confidando le une alle altre i propri segreti, anche piccanti. In particolar modo Alice non riesce a immaginare la sua vita senza un partner accanto e solo con la grande complicità delle amiche riuscirà a vivere l’amore in modo diverso: da single e con se stessa.

Una commedia intelligente e dolce. Una diversa chiave di lettura dell’amore. Single ma non troppo, insieme a Perfetti sconosciuti, è una alternativa tra le uscite in Italia previste per il periodo di San Valentino. Il messaggio: l’importante è amare se stessi! Nel film sono diversi i momenti divertenti e ironici, sempre accompagnati da riflessioni sulla vita, la coppia, l’amicizia e soprattutto l’io. Single ma non troppo è una piccola commedia, ma caratterizzata da una scrittura confortevole ed emozionante. Da non confondere con un film femminista. Le quote azzurre non mancano e tra le figure maschili le apparizioni più importanti sono di Damon Wayans e Nicholas Braun.

I riflettori sono puntati su Dakota Johnson che interpreta la “stralunata” Alice. L’attrice non è nuova a ruoli di donne alle prese con i problemi di cuore. Poco più di un anno fa vestiva sul grande schermo il ruolo di Anastasia, l’amante di Mr. Grey del discusso e deludente Cinquanta sfumature di grigio.

Single ma non troppo non sarà il film dell’anno, ma sicuramente piacerà agli spettatori. E come spiega l’incipit, il film non parla di una storia d’amore, ma del periodo di passaggio tra una relazione finita e una nuova che potrebbe nascere. Del un periodo di riflessione in cui concentrarsi su se stessi. Christian Ditter “consiglia”: imparare a stare bene da soli per stare bene con gli altri.