Da Ingmar Bergman a Hagai Levi, sono sempre Scene da un matrimonio, ma cambia il senso: là si catalizzava il divorzio, cinquant’anni dopo si punta sullo stare, anzi, restare insieme.

Fuori concorso a Venezia 78, dal 20 settembre su Sky, Scenes from a Marriage è targato HBO, scritto e diretto da Levi (In Treatment, The Affair), interpretato da Jessica Chastain e Oscar Isaac. La prima incarna Mira, manager nel campo tecnologico sicura di sé e ambiziosa, Isaac interpreta un professore di filosofia dialogante che prova a tenere in piedi la relazione da cui hanno avuto la figlia Ava. Cinque episodi, quelli bergmaniani erano sei, che mette la coppia al confronto col qui e ora dei rapporti, dalle dinamiche di genere alla mono e poligamia, dall’amore all’odio, dalla professione alla relazione, specchiando tra unione e divorzio la vita americana.

Levi rincara la dose, non si sottrae, ovvero non ci risparmia: l’amore non è in discussione, tutto il resto sì, tra litigi e prevaricazioni, gelosie indotte e insicurezze procurate, allorché di punto in bianco Mira comunica a Jonathan che ha un altro, un collega, e se ne vuole andare. Una sola casa, due personaggi (e poco più), cinque anni per altrettanti capitoli: l’economia di spazio, tempo e (re)azione affila le lame e affina il dolore, c’è spreco senza rimpianto, macerazione con narcisismo, svolta e ritorno, in un’agonia sentimentale che non fa, noi, prigionieri.

Si può rifare sesso, si può torturarsi ancora, ma la domanda “torneranno insieme?” è invero solo nostra, di spettatori costretti a trovarsi in cornice, uomo e donna del ritratto: cui prodest?

Al demiurgo seriale Levi la proposta di Scenes è arrivata dagli eredi di Bergman, segnatamente dal figlio Daniel: non ha accettato subito, prima ha cercato di farla propria, sebbene quel lavoro avesse informato tanti dei suoi. Con Amy Herzog ha scritto, col direttore della fotografia Andrij Parekh ha contemplato al Metropolitan Museum of Art i dipinti dell’artista danese Vilhelm Hammershøi, traendone ispirazione, quindi ha girato, insequenza, sfruttando al meglio l’amicizia di Jessica e Oscar, già compagni alla Julliard.

Nelle Scene originarie dei primi Anni Settanta Erland Josephson interpretava lo sciovinista Johan sposato a Marianne (Liv Ullmann), inizialmente decisamente sottomessa all’uomo: in un take memorabile aiutava Johan a fare la valigia per raggiungere l’indomani l’amante a Parigi. Con Levi la prospettiva muta radicalmente, giacché Mira guadagna di più del marito che passa più tempo a casa e si occupa della figlia Ava: le geometrie, gli equilibri riguardano anche il potere in seno alla coppia.

Brava la Chastain, strepitoso, al solito, Isaac, Scenes from a Marriage conferma il talento di Levi ed estende senza imbarazzi né timidezze la lectio relazionale di Bergman: se la coppia scoppia, che lasci almeno un bel cadavere, pardon, una bella serie. Questa lo è, ché fa quasi male.