Ha un portamento nobile, una pancia morbidosa e una dentatura perfetta. E’ un Corgi reale, il preferito della Regina Elisabetta II d’Inghilterra. Questo cucciolo si chiama Rex e conduce insieme ad altri tre eletti a Buckingham Palace un’esistenza che: altro che vita da cane! La sua posizione altolocata gli permette infatti di vivere come una star con tanto di letto rialzato e ciotole ricolme di gelatina gustosissima.

Ben presto però lo spavaldo Rex si troverà dall’altra parte della barricata: tra i cani randagi delle strade di Londra e poi rinchiuso in un canile.

Per giustificare questo repentino cambio di scena il regista Ben Stassen (Le avventure di Sammy, Big Foot Junior) insieme al co-regista Vincent Kesteloot ricorrono all’escamotage dell’incidente diplomatico.

Durante una cena ufficiale con Donald Trump il piccolo Corgi rifiuterà le avances della zoticona cagnolina del presidente degli Stati Uniti e in una fuga rocambolesca morderà lo stesso proprio sui suoi “Paesi Bassi”.

Aldilà delle poche battute divertenti che strizzano l’occhio a un pubblico di adulti (senza essere capite dai bambini) e delle perfette caricature della Regina e di Trump, la prima parte di quest’animazione belga della nWave Pictures stenta.

La trovata politica infatti sembra buttata lì tanto per e non dà seguito ad eventuali altri interessanti sviluppi comici della storia. La seconda parte va un po’ meglio con lotte tra Rex e Tyson, un pitbull tutto muscoli, in stile Fight Club e l’amore del Corgi reale per la bella Wanda dalle lunghe orecchie.

Ma siamo lontani anni luce (e non è questione di tecnica e di budget che è ovviamente molto più basso di quelli d’Oltreoceano) da quelle sequenze canine che tutt’ora ci appassionano come l’indimenticabile cena italiana a lume di candela che si conclude con il famoso "bacio degli spaghetti” tra Lilli e il vagabondo.

E a ben pensare, anzi a mal pensare, Rex e Wanda sembrano una brutta copia della mitica coppia disneyana del lontano 1955. Lilli, una raffinata Cocker americana di famiglia alto-borghese, che si innamora del cane meticcio di nome Biagio e deve fare i conti con il mondo ben più duro della strada e con l’accalappiacani.

Cambiano le parti: questa volta lui è il ricco, mentre lei una tipa tosta senza famiglia. Ma muta anche il risultato. Sfortunatamente infatti il film non gode della proprietà commutativa (se cambio l’ ordine dei termini, il risultato non cambia) e l’audace Rex non colpisce al cuore.