E' la prima volta che una principessa Disney si trova nel sud est asiatico. Si chiama Raya e insieme a Sisu, un drago, anzi una draghetta, coloratissima, dalla folta chioma, dalla faccia simpatica e dai modi goffi, ci accompagnerà in questa nuova avventura alla ricerca dell'armonia perduta. 

Raya non è semplicemente una principessa, ma è anche una guerriera, pronta a combattere per ristabilire la pace nel mondo di Kumandra dove tanto tempo fa gli umani vivevano felici insieme ai draghi.

Diretto dal Premio Oscar Don Hall (Big Hero 6) e Carlos López Estrada, questo nuovo lungometraggio d'animazione targato Disney è un film innanzitutto sulla fiducia. 

© 2021 Disney. All Rights Reserved.

Nel corso del suo viaggio Raya dovrà imparare a fidarsi, dopo che la sua fiducia è stata profondamente spezzata quando era una bambina (ingannata da Namaari, principessa di un regno rivale). Imparerà a non essere diffidente proprio grazie agli insegnamenti di Sisu: "Per voi umani è dura avete piccole teste e nessuna coda, forse siete così perché non vi fidate di nessuno". Tra gli altri temi affrontati anche quelli dell'unità, della coesione e della solidarietà.

La storia è semplice e il percorso dello sviluppo narrativo è piuttosto scontato, quasi da videogame, con lei che va alla ricerca dei pezzi di gemma da recuperare. C'è da dire però che alcuni elementi di novità ci sono a cominciare dall'ambientazione che riprende alcune culture non affrontate di solito dall'universo Disney (gli sceneggiatori sono la malesiana Adele Lim e il vietnamita Qui Nguyen): il Laos, l'Indonesia, la Thailandia, il Vietnam e la Cambogia. Ma anche un sottotesto che sottolinea l'importanza dell'emancipazione femminile.

Principesse senza principi azzurri, libere e combattive, sono queste le nuove protagoniste dell'universo della Disney, accompagnate da una draghetta, perché qui anche la magia è femmina. Non sarà un film rivoluzionario, ma è un film tutto al femminile e in un certo senso politico per l'affermazione di una società multiculturale capace di accogliere e rispettare tutte le diversità.

In parte è anche tristemente profetico perché, sebbene sia stato pensato cinque anni fa, ben prima della pandemia, quel flagello di nome Druun, che con ferocia minaccia e devasta il mondo, ha grandi somiglianze con il virus e quel che stiamo vivendo. Per uscirne confidiamo nei Draghi, con i super poteri.