Di procuratori calcistici senza scrupoli sempre in cerca de La volta buona già ce ne aveva parlato Vincenzo Marra nel suo ultimo film presentato ad Alice nella Città nel 2019. Dopo due anni (2021), sempre in concorso ad Alice nella sezione Panorama Italia, di nuovo l’argomento torna in campo con Mancino naturale di Salvatore Allocca.

In realtà, a ben vedere, il tema dello spietato mondo del calcio professionistico qui è solo sullo sfondo perché al centro del terzo lungometraggio (dopo Come trovare nel modo giusto l’uomo sbagliato Taranta on the Road) del regista romano, classe 1983, vi è il rapporto tra una madre (Claudia Gerini) e un figlio (Alessio Perinelli, al suo esordio).

Isabella è una madre determinata (anche troppo), egoista e al tempo stesso fragile. Una sorta di nuova Maddalena Cecconi (la mitica interpretazione di Anna Magnani), solo che in Bellissima (1951) di Luchino Visconti lei aspirava a fare entrare sua figlia nel mondo dello spettacolo, qui invece vuole ad ogni costo che suo figlio diventi il nuovo Totti.

Al posto di Walter Chiari (l’Annovazzi che nel film di Visconti era l’aiutante del regista) vi è Massimo Ranieri, nei panni di un ambiguo talent scout del mondo del calcio. Nel cast anche il bravo Francesco Colella, Alessio Perinelli (ovvero Paolo Rossi: omaggio al grande calciatore, scomparso nel 2020, che avrebbe dovuto partecipare con un breve cameo nel film) e Katia Ricciarelli.

Mancino è naturale: nei dialoghi e nelle interpretazioni. E questa è la sua forza. Su tutti spicca Claudia Gerini, che ultimamente si era fatta già notare per il suo ruolo da coprotagonista al fianco di Lucia Sardo in Sulla giostra (2021) di Giorgia Cecere. Lì era una donna che si barcamenava tra un figlio adolescente, un ex marito assente e un lavoro impegnativo. Qui più o meno la situazione è la stessa, con due differenze. Una di poco conto: è vedova. E una invece essenziale: non è una signora che vuole vendere a tutti i costi la sua villa salentina, ma è una coatta romana che vive nelle case popolari di Latina. L’attrice romana torna dunque al suo “classico” repertorio che spazia dalla mitica Jessica di Viaggi di nozze alla quale piaceva tanto “farlo strano” all’Enza Sessa di Grande, grosso e Verdone. Sono questi i ruoli per cui la conosciamo e la ricordiamo meglio. Ma non bisogna farsi ingannare dalle apparenze perché questo non è l’ennesimo suo personaggio fotocopia. Tutt’altro. La sua Isabella stupisce e colpisce in positivo proprio perché prende sì dal passato, ma allo stesso tempo se ne discosta facendo trapelare dietro quei modi sguaiati e le urla a bordo campo una vena malinconica in più.