L’abbiamo lasciata Befana, la ritroviamo nelle vesti dimesse di una donna che lavora al Ministero. Sebbene non voli più su una scopa dispensando dolcetti ai bambini, Paola Cortellesi, in questo nuovo film, non ha però perso tutti i suoi super poteri.

Dietro la sua scialba facciata da “suora laica depressa”, divisa tra gli impegni scolastici della figlia e gli sfottò della sua esuberante mamma (Carla Signoris), c’è infatti un’agente segreto impegnata in pericolose missioni internazionali. 

Questa 007 versione femminile, un po’ goffa e un po’ ginnica, protegge i cittadini senza che se ne accorgano, ma soprattutto combatte la maleducazione. 

Satura di una Roma sommersa dal traffico e dall’immondizia (significativa la scena iniziale quando al mattino affronta rassegnata la consueta fila di macchine, accompagnata dalla canzone Don’t worry di Bob Marley) e stufa delle cacche sul marciapiede e in generale della cafoneria della gente deciderà di riscattare se stessa e i suoi vecchi amici del liceo dalle angherie del mondo circostante. 

Un mondo dove la zoticaggine regna sovrana. E le persone vessano di continuo i vari professionisti, credendosi sempre più tuttologi. Per cui la mamma-coatta (Paola Minaccioni, fantastica in questo ruolo) pretende che la pediatra (Lucia Mascino) prescrivi l’antibiotico alla figlia anche se non ha nulla, il padre (Ricky Tognazzi) di un ragazzo minaccia l’allenatore di calcio (Vinicio Marchioni) per farlo giocare come attaccante, sebbene non sia adatto, l’ hostess (Claudia Pandolfi) di aereo combatte con chi non vuole spegnere i cellulari durante il volo e l’insegnante (Stefano Fresi) è lontano anni luce dall’essere considerato un “Capitano o mio Capitano” dai suoi alunni. 

Dopo il successo di Come un gatto in tangenziale, la coppia d’oro nella vita e nel cinema Milani-Cortellesi con Cosa ci dice il cervello porta quindi in sala un’altra divertente commedia che con leggerezza tocca un tasto dolente tipicamente italiano: il mancato rispetto delle regole.

 

C’è da dire però che, nonostante in questo mondo digitale limitless non esistano più i limiti (primo tra tutti quello alla maleducazione), il film invece qualcuno ne ha: soprattutto per la parte che vira verso la spy story e l’action movie. Per fortuna, anche su questa, tra free climbing e salti sui tetti della medina in Marocco l’attrice romana, che nel corso della storia si moltiplica in quindici diverse identità, riesce a farci chiudere un occhio, confermando nuovamente la sua versatilità e il suo talento.

Una conferma che viene anche dal botteghino: La befana vien di notte è per ora infatti il film italiano più visto della stagione. Lì però i suoi super poteri non appassionavano. Qui invece coinvolgono e in certi momenti del film si ride di gusto (uber alles l’apparizione di Stefano Fresi). Nel complesso questa nuova super eroina, supportata da una bella squadra condotta da Riccardo Milani e da un cast davvero degno di nota, ci fa volare molto più in alto della Befana di Soavi. Chissà se farà volare anche gli incassi. Di sicuro le premesse lasciano ben sperare.