La cena perfetta è un film sulle seconde possibilità. E già, solo per questo, dà speranza. Il connubio è particolare: la camorra da un lato e il cibo dall’altro. Due mondi che apparentemente non c’entrano molto l’uno con l’altro, ma che in realtà non sono poi così distanti. Lo dicono le relazioni antimafia, lo confermano i sequestri e basta contare tutti i ristoranti che a Roma riciclano i soldi sporchi. Ecco, da questa constatazione parte il film diretto da Davide Minnella che vede protagonista l’inedita coppia formata da Greta Scarano e Salvatore Esposito.

Lei è una chef alla ricerca della perfezione in cucina. Lui invece è un camorrista dal cuore buono mandato a Roma dalla camorra per gestire un ristorante che ricicla il denaro sporco. Insieme apriranno questo locale desiderosi di ricevere la loro prima stella Michelin e soprattutto condividendo la speranza di avere un riscatto dalla vita.

Ma si sa che affari e sentimenti non si mischiano altrimenti sono guai. Prodotto da Fulvio e Federica Lucisano per Italian International Film e scritto da Stefano Sardo, Giordana Mari, Gianluca Bernardini e lo stesso Salvatore Esposito, questo film amalgama bene due ingredienti distanti come lo zucchero e il sale, strizzando l’occhio da un lato al mitico film d’animazione Ratatouille e dall’altro a Gomorra.

Il risultato stupisce perché due elementi poco collimanti messi insieme funzionano ancor più che presi singolarmente. Ciliegina sulla torta: la consulenza della chef stellata Cristina Bowerman che rende veritiere le scene di cucina, più di qualsiasi altro talent a tema da MasterChef in poi.

Contribuisce alla riuscita di questa particolare ricetta anche la bella alchimia tra Greta Scarano e Salvatore Esposito. Se non fosse che il personaggio della Scarano è un po’ troppo eccessivamente arrabbiata per tutto il film, la cena sarebbe quasi perfetta!