"Il cinema è morto". E' una battuta del film. Peccato che non rimanga tale e l'affermazione di Massimiliano Bruno, nel ruolo del preside di una scuola romana, qui diventa tristemente una realtà, anzi una constatazione.

Suo malgrado (diamo il beneficio del dubbio) Genitori vs Influencer, il nuovo film di Michela Andreozzi (dal 4 aprile in prima assoluta su Sky Cinema Uno e disponibile on demand e in streaming su NOW), dà un bella spinta in questa direzione e l'invenzione dei fratelli Lumière scompare dal nostro orizzonte lasciando sempre più spazio non solo al piccolo schermo, ormai anche esso datato e fuori moda, ma ai social (uno su tutti: Instagram). E non semplicemente perché la storia parla di questa nuova forma di comunicazione.

Protagonista è un professore di filosofia (Fabio Volo), che vuole proteggere sua figlia (Ginevra Francesconi) dal diventare un influencer. Se non che anche lui si fa intrappolare dalla rete di coloro che poco prima considerava "fuffa mischiata con il niente", cedendo al fascino dei followers, delle sponsorship e delle visualizzazioni.

A spingere ulteriormente verso questa "deriva" social anche l'incontro/scontro con una nota influencer, interpretata da Giulia De Lellis (influencer anche nella vita con i suoi 5 milioni di followers). Like, popolarità, soldi, non tutto però è fantastico in questo mondo di "persone influenti" perché gli haters sono dietro l'angolo, pronti a digitare sulla tastiera terribili malignità, e a scatenare le così dette shitstorm.

Ecco, senza voler fare parte della categoria haters, questo film parte bene, ma dopo poco si perde in quella "friggitoria del nulla"  sulla quale vorrebbe invece, nelle sue originarie e migliori intenzioni, far riflettere.

Fortunatamente si salvano dalla frittura gli attori (fino a quando resteranno tali e non saranno soppiantati dagli influencer).

Non tanto Volo, boomer che qui proprio non vola, ma soprattutto la giovanissima Ginevra Francesconi (classe 2003, vera e propria rappresentante della generazione z, ossia di quei giovanissimi che non hanno conosciuto un mondo senza tecnologie) e i vari comprimari: Nino Frassica, Massimiliano Bruno, Paola Minaccioni, Emma Fasano e la stessa Andreozzi, nel ruolo di una madre diseducativa che difende suo figlio a priori.

Per il resto tra influencer e volti noti della tv, come Barbara D'Urso (con il suo programma Live – Non è la d'Urso) e Alessia Marcuzzi (che conduce Le Iene con Nicola Savino), non sembra di vedere un film.

Se andiamo al cinema (anche se le sale sono chiuse da un bel po', ma speriamo di tornarci presto) vogliamo vedere film, possibilmente belli.

Altrimenti stiamo a casa, davanti ai nostri smartphone sui social o a guardare i programmi televisivi, e siamo anche parecchio stufi di starci. "Verba volant, social manent", dice sempre il preside-Massimiliano Bruno. Ecco: anche i film manent. Quelli belli però. E se è pur vero che il cinema non è ancora del tutto morto di certo così non lo aiutiamo.