Non c’entra molto con Red, eppure questa ragazzina che scatena il fuoco quando è arrabbiata o quando è triste ricorda tanto la tredicenne, un po’ nerd Mei Lee, protagonista dell’ultimo film targato Disney-Pixar, che si trasformava improvvisamente in un gigante panda rosso ogni volta che provava un’emozione forte.

L’incendiaria, questo il titolo del romanzo di Stephen King del 1980 adattato al cinema da Keith Thomas, qui è una ragazzina dalla faccia candida e dai forti poteri pirotecnici, interpretata da Ryan Kiera Armstrong. Delle sue grandi abilità, o mostruosità, ne sono al corrente i suoi genitori, Andy (Zac Efron) e Vicky (Sydney Lemmon), che cercano di nasconderla per evitare guai e soprattutto per tenerla lontana da un’agenzia federale venuta a conoscenza di questa sua dote che vuole usare come arma di distruzione di massa.

Non è la prima volta che questo romanzo va sul grande schermo. Era già stato trasformato in sceneggiatura per il cinema nel 1984 ed era stato interpretato da una giovanissima Drew Barrymore, ora, dopo più di trent’anni, i due produttori Jason Blum e Akiva Goldsman (già impegnati insieme per la saga di Paranormal Activity) lo ripropongono in una nuova versione, adatta al 21esimo secolo. Il risultato è un horror che vira verso il b-movie perché il budget è davvero low. Ma forse, e paradossalmente, sta proprio in questo la sua forza, insieme alle musiche firmate da John Carpenter e alla giovanissima protagonista dallo sguardo magnetico, già interprete in American Horror Story.

Come dire, Firestarter  di sicuro non accecherà né abbaglierà per i suoi effetti speciali o per i suoi effetti paranormali, ma è comunque un film godibile e, nell’insieme, a parte qualche personaggio nella parte centrale, ben riuscito.