MINISERIE DISPONIBILE SU DISNEY+

(2021) - 8 EPISODI

IDEATORE - Danny Strong

CAST – Michael Keaton (Dr. Samuel Finnix), Peter Sarsgaard (Rick Mountcastle), Michael Stuhlbarg (Richard Sackler), Will Poulter (Billy Cutler), John Hoogenakker (Randy Ramseyer), Kaitlyn Dever (Betsy Mallum), Rosario Dawson (Bridget Meyer).


Richard Sackler (Michael Stuhlbarg) vuole liberare il mondo dal dolore con un farmaco a suo dire rivoluzionario perché non crea dipendenza. Potenzialmente può di farlo, visto che l'azienda farmaceutica Purdue Pharma appartiene alla sua famiglia. Naturalmente Richard più che al Nobel per la pace punta a fare un sacco di soldi, superando i successi economici dello zio Arthur, che negli anni Sessanta inventò la "tensione psichica" come condizione specifica del Valium, creando una campagna di marketing ad hoc che fruttò fantastilioni di dollari.

Samuel Finnix (Michael Keaton) è un medico che cura con amore e devozione una piccola comunità negli Appalachi, nella Virginia più ruspante. I suoi pazienti sono minatori alle prese con infortuni, ma ha fatto anche nascere molti bambini tra cui Betsy (Kaitlyn Dever), che adesso lavora in miniera col suo papà ma sogna di andare lontano. Billy Cutler (Will Poulter) è un giovane informatore farmaceutico della Purdue, anzi uno dei tanti, tantissimi. Uno squadrone istruito per proporre, talvolta imporre e neanche troppo sottilmente, l'antidolorifico miracoloso a medici appartenenti a ben selezionate aree dell'America che ne è più bisognosa. Tra i suoi clienti c'è il dottor Finnix, che prescrive il nuovo antidolorifico anche a Betsy. La ragazza, e con lei sempre più persone, ne diventa dipendente (leggi: tossicodipendente) con tutto lo strascico fisico ed emotivo purtroppo facilmente immaginabile.

Rick Mountcastle e Randy Ramseyer (Peter Sarsgaard e John Hoogenakker) sono gli assistenti del procuratore della Virginia che con fatica e lottando contro tanti ostacoli riescono nel giro di qualche anno a mettere in piedi una causa contro la Purdue. Anche Bridget Meyer (Rosario Dawson), vicedirettrice della DEA (Drug Enforcement Administration) tenterà con tutte le sue forze di dimostrare che il rivoluzionario farmaco crea dipendenza come una qualunque altra droga, e che chi lo vende è paragonabile a uno spacciatore. Uno spacciatore di proporzioni enormi e difficilissimo da arginare, visto che la sua merce è in vendita in ogni farmacia statunitense dietro presentazione di una banale impegnativa che qualsiasi medico, anche in ospedale, ti tira praticamente dietro senza alcun problema.

Gli Stati Uniti hanno un enorme e ben noto problema con l'abuso degli antidolorifici, e la cosiddetta crisi degli oppiacei è da anni un'emergenza nazionale che provoca la morte di centotrenta persone al giorno per overdose. Dopesick narra lo scandalo – ma forse sarebbe più appropriato il termine strage – provocato dall'immissione sul mercato dell'OxyContin, il primo antidolorifico a base di oppioidi (il principio attivo è l'ossicodone) a "non provocare dipendenza se non in meno dell'uno percento dei suoi utilizzatori". Per essere chiari, parliamo di un farmaco prescritto per un banale mal di testa o un dolore ai denti, ma con una potenza simile alla morfina. Miracolo o disastro? Purdue, l'azienda farmaceutica che ha promosso l'OxyContin, in pochi anni si è lasciata dietro una scia di quattrocentomila morti per overdose, la più vasta ondata di tossicodipendenza in America.

Dopesick (Photo by: Antony Platt/Hulu)
Dopesick (Photo by: Antony Platt/Hulu)
Dopesick (Photo by: Antony Platt/Hulu)
Dopesick (Photo by: Antony Platt/Hulu)

La serie è basata sull’omonimo bestseller della giornalista Beth Macy (anche produttrice esecutiva e presente come attrice in un cameo), che ha scoperto un aumento di crimini legati alla droga nonché di uso di eroina in una zona residenziale da lei conosciuta e indagando ha collegato il tutto alla comparsa dell'OxyContin. Il saggio che ha scritto è esploso come una bomba nel 2018, e Danny Strong (ideatore, showrunner e produttore di Dopesick) ha cavalcato l'onda con il fermo proposito di dare alla famiglia Sackler quel processo che, incredibilmente, non avevano ancora avuto.

Per farlo ha inseguito un'idea ambiziosa, scegliendo di non trascurare nessuno degli aspetti di una storia che si dipana su due decenni, dagli anni Novanta della nascita del farmaco ai Duemila della guerra impari tra il gigante Purdue e le forze impegnate a contrastarla con le armi spuntate dalla corruzione a molti zeri che va dai piani più alti della politica fino ai membri della FDA, l'ente governativo che regolamenta i farmaceutici. Anche le vittime hanno un ruolo di primaria importanza, e la serie gli dedica le linee narrative con il più alto impatto emotivo.

Il personaggio del dottor Finnix è nell'occhio del ciclone con i amati pazienti ed è arduo credere che sia un personaggio inventato, la sintesi di alcune caratteristiche di più medici incontrati dagli autori della serie. Keaton gli dona quello spessore di realtà vibrante tipico delle sue interpretazioni più recenti, in cui spesso ha indossato i panni della persona chiamata a risolvere un dilemma etico e morale. Al suo dottor Finnix è anche affidato il messaggio di speranza più forte, con un epilogo inaspettato quanto necessario. Anche la Betsy di Kaitlyn Dever è magistrale nel suo viaggio agli inferi, e la scena della conversazione con la madre un piccolo gioiello.

Tutt'altro il registro quando l'attenzione va sulla famiglia Sackler, sempre mostrata in dimore e uffici magniloquenti ma più spesso ancora nei musei di cui sono magnanimi patrocinatori, al punto da organizzare cene private nelle loro sale, tra quadri preziosi e sculture senza tempo. Dal tono realistico e crudo delle vicende dei minatori si passa a respirare un clima à la Succession, dove i ricatti tra familiari sono la regola per scalare la società. Stuhlbarg impersona un Richard Sackler visionario e senza scrupoli, che a stento si può definire umano. Anche la parte procedural della serie è accurata e avvincente nel mostrare quanto a volte un'apparente sconfitta si possa trasformare nel classico portone che si apre.

Dopesick (Photo by: Gene Page/Hulu)
Dopesick (Photo by: Gene Page/Hulu)
Dopesick (Photo by: Gene Page/Hulu)
Dopesick (Photo by: Gene Page/Hulu)

La sfida di riunire nello stesso quadro tessere di un mosaico così diverse tra loro è senza dubbio vinta: Dopesick è una sinfonia perfetta ed equilibrata che riesce a narrare l'America narcotizzata dei nostri tempi, una comunità dolorante che tenta di raggiungere la felicità promessa dalla Costituzione a colpi di farmaci, scambiando la salute fisica e mentale con la possibilità di essere sempre in piedi e scattante, pronta a non perdere un giorno di lavoro curando soltanto il sintomo del dolore e mai la causa che lo ha provocato.

Ma, attenzione: il prodigioso rimedio per la sofferenza è tutt'ora in vendita. E, sì: anche da noi.