Las Vegas, gli effetti del peyote e una serata un po' sballata possono portare a un matrimonio fatto per gioco e neanche consumato. Se non che, vent'anni dopo, la giovane sposa (Andrea Delogu, per la prima volta sul grande schermo) è in procinto di un altro matrimonio e questa volta pare fare sul serio. Per farlo avrà bisogno di tornare in gran segreto nella città del gioco d'azzardo insieme a Lorenzo (Giampaolo Morelli) per divorziare.

E' la storia di Divorzio a Las Vegas, il film di Umberto Carteni, che vede protagonisti oltre ai già citati Andrea Delogu e Giampaolo Morelli, anche Ricky Memphis, Grazia Schiavo, Gian Marco Tognazzi, Vincent Riotta e Luca Vecchi.

Una commedia romantica e delicata, un po' "americana", divertente e mai volgare (e i nudi con tanto di lap dance non mancano), semplice e mai eccessiva, che strizza l'occhio ai grandi capolavori del cinema.

Tanti film che fanno parte della nostra memoria e che Lorenzo, un ghost writer che scrive discorsi per i politici, cita esplicitamente nei momenti clou: dall'indimenticabile e stupenda dichiarazione d'amore di Harry ti presento Sally ( "sono venuto stasera perché quando ti accorgi che vuoi passare il resto della vita con qualcuno, vuoi che il resto della vita cominci il più presto possibile") a Kevin Costner in Balla coi lupi, dal mitico Indiana Jones e i predatori dell'arca perduta passando per Una notte da leoni di Todd Phillips fino all'esilarante "Ammazza sembra di stare in un film di Muccino" riferito alle grida in mezzo al deserto della protagonista in un momento di sconforto.

Citazioni che fanno da contorno a una storia d'amore che, per quanto sappiamo già dall'inizio come andrà a finire, ci allieta e ci fa sognare al ritmo di That's life di Frank Sinatra. Ovviamente l'happy ending è dietro l'angolo, ma d'altronde come dice Lorenzo nel film: "Uccidere una storia d'amore è un crimine".