Dalla Ferragni alle aspiranti modelle il passo è breve per Elisa Amoruso, che dopo aver presentato al Festival di Venezia il doc sulla famosa influencer (Chiara Ferragni: Unposted) arriva alla Festa di Roma, nella sezione Alice nella città, con un altro documentario su quattro donne della stessa famiglia (una madre con le sue tre figlie) che cercano in ogni modo di affermare loro stesse attraverso la bellezza. 

A Genova c'è dunque Mamma Cristina, una casalinga quasi sessantenne che, grazie al suo fisico da pin up, si diletta nella Pole Dance e vorrebbe tanto partecipare all'Isola dei Famosi, determinata a raggiungere il successo. Da anni scarrozza anche le sue tre belle figlie tra set fotografici e televisivi, casting e sfilate, rinfocolando la loro ambizione. E ovviamente, la sua.

La Ferragni però è un caso raro (ce lo dimostra anche il botteghino: oltre mezzo milione di euro in un solo giorno - e di martedì- per il suo film) perché le ragazze "comuni" di norma vanno incontro a una serie di delusioni e porte in faccia.

C'è chi, come Giovanna (oggi ventunenne), la notorietà l'ha assaporata, quando era piccola però: fu il volto della pubblicità di Barbie della Mattel, la baby modella più pagata d'Italia. Ora è sempre bella, ma il fisico non la sostiene più ("troppo bassa": solo un metro e 67cm di altezza e le modelle sono tutte minimo 1,70). Francesca e Valentina, invece, cresciute all'ombra del mito della sorella Barbie Girl, perseverano nei provini, sperando ogni volta che sia quella buona. 

Sono quelle che inseguono il successo, l'altra faccia di Chiara Ferragni. C'è qualcosa però che accomuna queste due storie all'apparenza così distanti. Queste Bellissime (la regista le ha conosciute grazie all'omonimo libro-inchiesta di Flavia Piccinni, che ha collaborato alla sceneggiatura del film), bambine che sognano di fare le modelle e le miss, hanno mamme disposte ad accompagnarle e a sostenerle nel loro sogno. Non solo, sono abituate a madri (come quella della Ferragni, appunto, e Mamma Cristina) che le filmano, tantissimo, fin da quando sono piccole, in qualche modo dirigendole, nei movimenti e nelle espressioni, ma anche nella vita.

C'è però un'altra figura che incarna nel nostro immaginario perfettamente questo tipo di mamma: è l'Anna Magnani di Bellissima, il film di Luchino Visconti su soggetto di Cesare Zavattini. Quella madre che portava al concorso di bellezza (era il 1951) la sua bimba sperando in un luminoso avvenire ha precorso questi tempi di Instagram, followers e like, che Elisa Amoruso ci racconta con grande capacità di osservazione, la stessa che aveva avuto nel suo bel doc d'esordio Fuoristrada.