Nel 1965, a Barbiana, il regista Angelo D’Alessandro riceve da don Lorenzo Milani il permesso di effettuare riprese della scuola, degli allievi e della stessa figura, fino ad allora ostile a qualunque iniziativa di questo tipo, del Priore. Quei filmati di eccezionale valore documentario sono stati oggi recuperati e montati dal figlio di Angelo, Alessandro, che ha costruito sulla base dell’opera paterna un documentario di forte impatto dedicato alla vita e all’opera di don Milani.

A cinquant’anni dalla morte, la statura del sacerdote toscano emerge in tutta la sua specificità. La scuola di Barbiana è descritta nella sua vita quotidiana: la scrittura collettiva, la lettura dei giornali e l’impegno profuso dai ragazzi più grandi, o più dotati, nei confronti dei più piccoli. L’esperienza e il pensiero di don Milani prefigurano una coerenza e un livello di elaborazione teorica che travalicano i confini italiani per parlare di questioni sostanziali della moderna società civile (la scolarizzazione come metodo di affrancamento dell’individuo) con un linguaggio internazionale.

Preziose, dunque, nella definizione di una figura tanto sfaccettata e complessa, le testimonianze di Adele Corradi, insegnante che visse l’esperienza di Barbiana, di Beniamino Deidda, ex Procuratore Generale di Firenze e, infine, di don Ciotti. Barbiana ’65 ha, in conclusione, il merito di riproporre, all’attenzione dei contemporanei,  l’insegnamento di un uomo che, tenendo l’accento sulla imprescindibilità della coscienza, delle problematiche legate a giustizia sociale e solidarietà, ha imposto la necessità della scuola, e dunque dell’educazione, che deve permettere a tutti di divenire “sovrani di se stessi”.