Firmato da Alan Elliott, il documentario Amazing Grace racconta le due sere del gennaio 1972 in cui Aretha Franklin ha registrato il leggendario omonimo doppio album nella Chiesa missionaria battista del Nuovo Tempio a Los Angeles, passato alla storia come il disco del vangelo più venduto della storia.

Con il film, commissionato al regista Sydney Pollack, lo studio della Warner Bros voleva consolidare il successo commerciale dell’effetto "Woodstock". Amazing Grace è nato quando la cantante, a ventinove anni, era già  un'icona del soul e del R&B con all'attivo brani come Respect, I Say a Little Prayer, (You Make Me Feel Like a) e Natural Woman.

Ovvero, le pagine più significative della musica Soul e Pop.  Di tutte le canzoni che raccontano la grazia di Dio e il potere della fede, Amazing Grace è probabilmente la più famosa. La terra alla fine si dissolverà come neve, il sole smetterà di splendere, ma chi segue la via del Signore attende un aldilà pieno di gioia e pace. Questa è la promessa.

Sebbene Amazing Grace sia stata scritta nel diciottesimo secolo dall'ex capitano di una nave schiavista, è diventata  un inno gospel. Quando nove afroamericani sono stati uccisi a Charleston da un estremista della destra radicale, due anni fa, il presidente Barack Obama l’ha improvvisata ai funerali di stato.

Tuttavia il film ha avuto notevoli problemi tecnici. Suono e immagine erano stati registrati a velocità diverse, e anche con l'aiuto di lettori labiali la sincronizzazione post-produzione non fu mai realizzata.

Il progetto fu chiuso con una perdita di 25.000 dollari. Il fatto che il film sia stato completato quarantasette anni dopo da Alan Elliott, un anno dopo la morte del cantante e dieci anni dopo quella di Pollack, è un colpo di fortuna.

Amazing Grace cattura un momento magico nella storia del pop. Della musica tout court.