Robots

Metafora animata sul riscatto e le differenze di classe. Firmata da Chris Wedge e doppiata (purtroppo) da Dj Francesco

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USA 2005
Rodney Copperbottom è un robottino geniale ma povero, che perde i pezzi e cresce ereditando quelli dismessi dai cugini ricchi. Armato del suo speciale talento inventivo decide di tentare la fortuna a Robot City, dove vive il suo idolo, l'autorevole inventore Bigweld, creatore di una serie di congegni per migliorare la vita dei suoi simili. Mentre vaga per le vie della città, Rodney entra in contatto con i Rusties, un gruppo di robot di strada che vive di espedienti e che lo accoglie tra le sue fila. Con l'aiuto dei Rusties, dell'amico Fender, della sorellina di questi Piper, e della bella Cappy, dirigente della Bigweld Industries, anche lei di umili origini, Rodney inizia una battaglia per sconfiggere un gruppo di loschi personaggi e per conquistare il diritto a un futuro migliore...
SCHEDA FILM

Regia: Chris Wedge, Carlos Saldanha

Soggetto: Ron Mita, Jim McClain

Sceneggiatura: Lowell Ganz, Babaloo Mandel

Musiche: John Powell

Montaggio: John Carnochan

Scenografia: William Joyce

Effetti: Kirk Garfield

Altri titoli:

Robots: the Imax Experience

Durata: 85

Colore: C

Genere: ANIMAZIONE FANTASY FANTASCIENZA COMMEDIA FAMILY

Produzione: BLUE SKY STUDIOS, FOX ANIMATION STUDIOS

Distribuzione: 20TH CENTURY FOX ITALIA

Data uscita: 2005-03-24

TRAILER
NOTE
- VOCI DELLA VERSIONE ORIGINALE: EWAN MCGREGOR (RODNEY COPPERBOTTOM), ROBIN WILLIAMS (FENDER), HALLE BERRY (CAPPY), AMANDA BYNES (PIPER PINWHEELER), GREG KINNEAR (RATCHET), JIM BROADBENT (MADAME GASKET), MEL BROOKS (BIGWELD), JENNIFER COOLIDGE (ZIA FAN), DREW CAREY (CRANK CASEY), PAUL GIAMATTI (TIM), STANLEY TUCCI (SIG. COPPERBOTTOM), DIANNE WIEST (SIG.RA COPPERBOTTOM).

- VOCI DELLA VERSIONE ITALIANA: DJ FRANCESCO (RODNEY COPPERBOTTOM), ALESSIA AMENDOLA (PIPER PINWHEELER).
CRITICA
"Diteci pure che siamo snob, ma 'Robots', il nuovo cartoon della Fox diretto da Chris Wedge e creato dalla stessa squadra de 'L'era glaciale', è da vedere in Dvd. E sapete perché? Perché sul vostro lettore potrete selezionare l'opzione in lingua inglese e ascoltare, 'nei panni' del protagonista Rodney, la voce di Ewam McGregor anziché quella di DJ Francesco. (...) Il film, di suo, non sarebbe male. Si svolge in un mondo di fiaba, dove i robot hanno sostituito gli esseri umani riproducendo tutte le loro abitudini: le dinamiche della storia sono super-classiche. 'Robots' è la versione aggiornata di 'E' arrivata la felicità'. (...) 'L'età glaciale' aveva un respiro quasi fordiano, e citava il padre fondatore Griffith a man bassa fin dal suo essere 'quasi' un film muto; qui si pesca nel repertorio della commedia sociale di Capra e di Preston Sturges. L'esito è meno convincente ma Wedge va seguito con curiosità: magari, fra 7 o 8 film, qualcuno deciderà di dargli la patente d'Autore." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 25 marzo 2005)

"L'innovazione tecnica, il look un po' obsoleto e commovente del film intelligente e divertente non sono privi di critica sociale, di sensibilità umana; 'Robots' riflette la contemporaneità del racconto, mentre evoca la prima rivoluzione industriale nelle immagini. L'abilità degli animatori arriva a rendere espressivi alcuni pezzi di acciaio: molto riuscito". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 25 marzo 2005)

"A conti fatti, 'Robot' è solo un divertissement infantile semplice nei presupposti quanto sofisticato nella realizzazione, con l'immancabile aggiunta (vedi il numero alla 'Cantando sotto la pioggia') di ammiccamenti cinefili". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 25 marzo 2005)

"Geniale. Con i pezzi di scarto della civiltà meccanica, trionfante, tronfia e decadente insieme, dall'auto al portatile al cavatappi, fra viti, dadi, bulloni e pezzi di metallo, il Wedge di Era glaciale affronta in computer graphic 3D un divertente racconto di iniziazione, con citazioni di moda (dal 'Mago di Oz' a 'Berkeley' a Gene Kelly). In un universo di macchine che ci somigliano, vince chi dura: non rottamare i metalli in terza età. Il robottino va nel paese delle invenzioni e salva il genio dal capo malfattore. Non avveniristico ma radicato nei sogni presenti, il gustoso film (peccato il doppiaggio fuori tono!) rimette in circolo a ritmo da Formula Uno l'etica da favola. Trovate originali: oggetto pop, jazz, già classico, magrittiano: espressionismo astratto?" (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 26 marzo 2005)