Bambola

ITALIA 1996
A Comacchio, la sessantenne Greta gestisce con i figli Mina, che tutti chiamano "Bambola", e Flavio, omosessuale, una modesta trattoria. A causa dell'esplosione di una bombola di gas, Greta muore. Aiutati da Ugo, un ricco trentenne innamorato di Bambola, i due fratelli trasformano la vecchia trattoria in una pizzeria che attira molti clienti. Recatosi con Bambola nel vicino acqua-park, Ugo non sopporta le attenzioni del giovane Settimio alla sua ragazza e reagisce duramente ma, accidentalmente, muore. Settimio, ritenuto responsabile, viene rinchiuso in prigione. Su sua richiesta Bambola gli invia alcune sue foto. Un altro detenuto, Furio, uomo iracondo e passionale, rimane colpito dalle foto che Bambola ha inviato a Settimio e, dopo una ironica e greve discussione, violenta il compagno di cella. Quando Bambola si reca al carcere per visitare Settimio, trova invece con sorpresa Furio che la ricatta, minacciando di infierire ulteriormente su Settimio e le chiede un "incontro riservato". Impaurita Bambola manda al carcere il fratello Flavio per sapere come sta Settimio che è ancora sotto shock: tra lui e Flavio si crea una particolare attrazione. Bambola, pur di evitare il peggio a Settimio, si reca nel carcere per incontrare Furio che la violenta. Nonostante il bestiale comportamento di Furio, Bambola torna da lui, mentre aumentano le attenzioni di Flavio per Settimio. Liberato dal carcere per buona condotta, Furio si reca da Bambola in pizzeria. Lei fugge: lui armato, la insegue, la raggiunge; i rapporti amorali di Furio con Bambola e la sua arroganza provocano la reazione di Flavio. Bambola per calmare Furio va a comperare delle anguille e sta preparandosi a cucinarle, ma Furio esplode in un ennesimo e bestiale "raptus". Al mattino seguente un cliente della pizzeria infastidisce Bambola: Furio reagisce e cacciati tutti, chiude il locale e rinchiude Bambola in una stanza. Flavio, accorso per liberare la sorella, è costretto a fuggire dinanzi allo scatenato Furio. Bambola, frattanto, riesce a liberarsi ed a fuggire: Furio la insegue, la raggiunge e sfoga ancora una volta i suoi istinti animaleschi sulla donna che prima subisce poi acconsente. Interviene Flavio armato di un fucile che uccide Furio. Poi, essendo nel frattempo giunto Settimio, Flavio con lui decide di formare una nuova "famiglia" mentre Bambola pensa di allontanarsi per provare nuove esperienze di vita.
SCHEDA FILM

Regia: Bigas Luna

Attori: Valeria Marini - Mina, detta Bambola, Stefano Dionisi - Flavio, Jorge Perugorría - Furio, Antonino Iuorio - Ugo, Anita Ekberg - Mamma Greta, Manuel Bandera - Settimio, Lilli Berquini - La Capretta, Bruna Bossi, Carlo Mendicini, Francesco Ghibli Lombardi, Arsenio Luna, Luca Flauto

Soggetto: Cesare Frugoni

Sceneggiatura: Bigas Luna, Cesare Frugoni

Fotografia: Fabio Conversi

Musiche: Marco Bertoni, Enrico Serrotti

Montaggio: Gianfranco Amicucci

Scenografia: Gualtiero Caprara

Costumi: Mercedes Gutierrez

Effetti: Roberto Ricci, Antonello Resh

Durata: 96

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: PANORAMICO

Tratto da: tratto dal soggetto originale "Per uccidere Mina" di Cesare Frugoni

Produzione: MARCO POCCIONI E MARCO VALSANIA PER RODEO DRIVE, STARLINE PRODUCTIONS, UGC IMAGES, EURIPIDE PRODUCTIONS, LE SEPT CINÉMA, SOFICA SOFINERGIE 3, CANAL PLUS

Distribuzione: MEDUSA - MEDUSA VIDEO (PEPITE)

NOTE
- FILM REALIZZATO CON L'INTERVENTO DI EURIMAGES E DELLO EUROPEAN SCRIPT FUND, UN PROGRAMMA MEDIA DELL'UNIONE EUROPEA.

- REVISIONE MINISTERO DICEMBRE 1996.

- PRESENTATO ALLA 53MA MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA NELLA SEZIONE "NOTTI VENEZIANE".
CRITICA
"Al di là del rispetto per la zingarata trash non si può, purtroppo, andare. Anche perché l'erotismo a mezzo servizio genera tristezza e fa persino sorgere il sospetto di un autogol moralistico: vuoi vedere che il sesso, al cinema, non può che risultare così vuoto, inoffensivo e goffo, poco afrodisiaco e mal fatto, da avvalorare il culmine kitsch del pigolìo marinaresco: "Tu vuoi solo scopare, io voglio fare l'amore?"". (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 25 settembre 1996)

"Volgarissimo fumetto erotico che nelle mani grezze del provocatorio Bigas Luna si trasforma in un irresistibile melodramma (involontariamente) comico, sia nei dialoghi sia nelle situazioni. Impossibile giudicare la statura artistica dell'imponente e seminuda Valeria Marini; quando non si strofina addosso le anguille sta sempre carponi". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 6 febbraio 2001)