Premio della Giuria a Cannes 2014 (ex aequo con Adieu au langage di Godard), Mommy è il quinto film del canadese Xavier Dolan (J'ai tué ma mère, Tom à la ferme). 25 anni e un talento fuori dalla norma, Dolan è passato in brevissimo tempo dallo status di promessa a quello di icona, da enfant prodige a regista di culto per una fitta schiera di cinefili e addetti ai lavori. D'altra parte, i cinque film in cinque anni (e un sesto in arrivo: The Death and Life of John F. Donovan, con Jessica Chastain protagonista) delineano una filmografia già abbastanza corposa – Terrence Malick ne ha girati sette in 40 anni di attività – e una poetica assai riconoscibile, caratterizzata dal risvolto narrativo fortemente autobiografico e da un approccio stilistico assai marcato.
E' lo stesso filmaker del resto a riconoscere una matrice personale ai propri progetti: "Ripensando a J'ai tué ma mère (l'opera d'esordio, ndr), ho percepito di avere espresso in quel film il bisogno di punire mia madre – ci aveva detto a Cannes a maggio scorso -. Sono passati solo cinque anni da allora, e credo in tutta onestà che attraverso Mommy io le abbia voluto concedere la vendetta". E aveva aggiunto: "Ho parlato di problemi adolescenziali, di sequestri, di identità sessuali. Ma se c'è un soggetto che conosco meglio di ogni altro che mi ispira incondizionatamente è certamente mia madre".
Mommy racconta del complicato tentativo di una vedova di tirare su il figlio 16enne Steve (Antoine-Olivier Pilon), affetto dalla sindrome ADHD, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività che ha già causato in passato al ragazzo qualche problema con la giustizia. Ad aiutare la donna ci penserà una misteriosa vicina balbuziente.
Oggi come allora la madre del film è Ann Dorval, che fa coppia con un'altra attrice feticcio del cinema di Dolan, Suzanne Clement. E' lei a rivelare il modus operandi di Dolan: "Tutto è già scritto, persino la musica. Il film è estremamente strutturato. Durante le riprese, capita però di lasciarsi andare. Ci sono situazioni che si trasformano in qualcos'altro perché Xavier ha deciso di condurci in un'altra inaspettata direzione. Xavier conosce i suoi personaggi, è parte di loro."
Ma Dolan sa anche riconoscere i debiti del proprio lavoro: "Nonostante mi si attribuiscano un gran numero di punti di riferimento, i miei miti personali sono pochissimi. Uno di loro è certamente Gus van Sant. I suoi film possiedono una libertà di forma e di trasgressione che crea emozioni".
Oggi Dolan sarà a Roma per presentare il suo film alla stampa italiana. Mommy arriverà invece nelle nostre sale il 4 dicembre, distribuito da Good Films.