Sceneggiatura piatta e dialoghi senza senso. Questo l'impietoso giudizio di Variety sul film V for Vendetta con Natalie Portman e Hugo Weaving, presentato ieri alla Berlinale. La storia - scrive Leslie Felperin sul daily della rivista distribuito al festival - "soffre di molti limiti già riscontrati negli ultimi due film dei Wachowski: problemi di ritmo, dialoghi indigesti e troppe informazioni pseudofilosofiche". Dall'adattamento, che secondo la corrispondente riecheggia blandamente i temi della controcultura oggi il voga, sarebbe tanto distante dal fumetto di Alan Moore, da indurlo a ritirare i propri credits dal film. L'impietoso giudizio della testata americana non risparmia neanche la protagonista: "una Natalie Portman con gli occhioni da Bambi", il cui personaggio rimane però "sostanzialmente passivo e non particolarmente interessante". A regalare al film "uno dei suoi rari momenti di complessità" sarebbe invece secondo la Felperin l'interpretazione di Sinead Cusack, evidentemente la più brava fra le schiere di comprimari che la corrispondente definisce "just ok". In attesa del film di Michael Winterbottom su Guantanamo che oggi dominerà il concorso, dallo stesso daily di Variety apprendiamo poi del record di vendite, registrato al mercato berlinese dal film tedesco Elementarteilchen. L'adattamento del controverso romanzo di Michelle Houllebecq, che pure non aveva scaldato critica e platea, è riuscito a guadagnare la distribuzione in ben 23 paesi in appena 2 giorni in mezzo. Oltre all'Italia, dove sarà distribuito dalla Lucky Red, il film uscirà tra gli altri anche in Francia, dove il progetto di una precedente riduzione era fallito, per la scarsa fiducia degli investitori.