Gli occhi del mondo sono puntati sul Santo Padre, il Papa Giovanni Paolo II. Espressione quanto mai appropriata, in queste ore di drammatica trepidazione, per manifestare il rapporto instaurato tra questo Papa e i mezzi di comunicazione. Questo rapporto è caratterizzato, in un'espressione molto significativa: un Papa mediatico che intuisce profeticamente il ruolo fondamentale e irrinunciabile dei media per l'evangelizzazione, e coraggioso nel porsi in dialogo con questo mondo della comunicazione. 
        Verso il cinema, in particolare, si è stabilito un vero rapporto non soltanto di interesse straordinario ma di grande simpatia. Questo Papa sa leggere nell'anima del mondo dello spettacolo e del cinema per far emergere i valori in esso nascosti.
        Per me rimangono indimenticabili alcuni appuntamenti vissuti accanto al Santo Padre: i suoi tre interventi, durante l'udienza concessa ai partecipanti al Convegno Internazionale sul Cinema Spirituale nell'ambito del Festival Tertio Millennio, evento unico al mondo, un appuntamento con il cinema organizzato dalla Chiesa per aprire una finestra sul variegato e affascinante mondo della settima arte, alla ricerca di tracce dello Spirito.
       1 dicembre 1997 – 19 novembre 1998 – 2 dicembre 1999, rappresentano tre tappe, tre pietre miliari, stelle polari, che sottolineano la stima e la serietà con cui il Papa guardava al mondo cinematografico e dialogava con esso, alle quali ho avuto la gioia di partecipare e di presentare al Santo Padre tutti i partecipanti ai Convegni Internazionali. 
       Se la memoria non mi tradisce, vorrei ora ricordare alcuni brevi passaggi degli interventi di Giovanni Paolo II in quelle occasioni, quasi a scolpire in modo indelebile sul diario della storia le tracce di un cammino che ha, come si dice in gergo, sdoganato il cinema e da puro mezzo di intrattenimento lo ha dichiarato luogo di cultura e veicolo per la trasmissione di valori: "Il cinema è un mezzo particolarmente adatto a raccontare il mistero ineffabile che circonda il mondo e l'uomo con una funzione pedagogica, che aiuta l'uomo nella conoscenza dei valori universali presenti nelle diverse culture e contribuisce alla crescita di un vero umanesimo". "Il cinema costituisce un affascinante strumento per trasmettere il perenne messaggio della vita e per descriverne le straordinarie meraviglie. Esso insegna e denuncia, conserva la memoria del passato, si fa coscienza viva del presente ed incoraggia la ricerca per un futuro migliore". "Il cinema può contribuire ad avvicinare persone distanti, a riconciliare persone nemiche, a favorire un dialogo più rispettoso e fecondo tra culture diverse, indicando la via di una solidarietà credibile e durevole".
        Giovanni Paolo II è stato sempre sensibile a quanto può offrire il cinema nell'ambito della cultura, dei valori e della crescita umana, a quanto esso possa contribuire ad aprire il cuore dell'uomo all'accoglienza dell'altro e del Trascendente. Così, ho letto a voce alta qualche pagina di una meravigliosa storia intessuta su una profonda sintonia e sull'amicizia tra due protagonisti del secolo scorso e dell'inizio del nuovo millennio: il nostro Papa Giovanni Paolo II e il cinema.