“Ho deciso di far iniziare e finire il film nel 2067, perché spero che nel futuro, guardando a questi anni, ci chiederemo come sia stato possibile questo abominio, maltrattare questi bambini che vengono da guerra e povertà, anziché dar loro un futuro migliore”, dice Romain Goupil, già leader del maggio francese e oggi attore e regista. Vi ricordate Welcome di Philippe Lioret? Di migranti, clandestini, sans papiers e destini spezzati parla anche Tutti per uno di Goupil, evento speciale a Cannes 2010, che ancora Teodora (con Spazio Cinema) porterà in sala il 1° giugno in 40 copie. Protagonista è Milana (Linda Doudaeva), una bambina cecena, che frequenta la scuola elementare a Parigi, insieme alla sua “banda” multietnica, affiatata e complice: quando il compagno Youssef viene rimpatriato perché i genitori non hanno il permesso di soggiorno, analoga sorte pare toccare anche a Milana, ma la banda ha un piano per salvarla…
“Con l'avvento di Sarkozy la situazione dei migranti è ulteriormente peggiorata: lo straniero è inteso quale nemico, e adulti come me, creativi, società civile provano impotenza. Viceversa, i bambini non dimenticano la necessità di difendere i più deboli: hanno quella solidarietà che gli adulti barattano col realismo. L'altro è nemico, perché diverso da noi. Ma noi chi?”, afferma Goupil. Nel cast, anche Valeria Bruni Tedeschi che interpreta Cendrine, la mamma dell'affettuoso amichetto di Milana, Blaise: “Mi sono sentita a mio agio, molto naturale, grazie a dialoghi veri. E poi ho messo l'energia di una madre, di un essere umano: spero solo di non essere così cattiva col mio fidanzato (l'attore Louis Garrel, con cui ha adottato una bimba africana, NdR) come con mio marito (interpretato da Goupil, NdR) nel film”. Della sua Cendrine parla come di “una chioccia con tanti pulcini: mi sono messa all'altezza dei bambini, il mio personaggio è l'unico a capirli. D'altronde, lavorare con i bambini ti obbliga alla verità: è impossibile truffare”.
Sul fronte migranti, la situazione creatasi a Lampedusa è per la Bruni Tedeschi “insostenibile”, e l'attrice sottoscrive le parole del regista: “Vergognoso quel che il governo Sarkozy fa con i tunisini a Ventimiglia, non so chi sia peggio tra lui e Berlusconi, ma il permesso temporaneo ai migranti avrebbe dovuto essere esteso a tutta l'Europa”. Quel che sta accadendo in Tunisia, Egitto e spero presto anche in Siria è un capovolgimento paragonabile alla caduta del Muro di Berlino: dovremmo essere onorati di poter prestare un aiuto economico e sociale, e invece, consideriamo i migranti nemici”.
In Tutti per uno, prosegue Goupil, la posizione sui migranti di Cendrine è “quella giusta ma decisamente minoritaria”, quella riformista del marito “è moderata, propria delle associazioni”, ma “quella maggioritaria in Francia” è quella intollerante espressa da Hippolyte Girardot, che interpreta il fratello di Cendrine: “La crisi economica ha fatto dell'immigrazione non una chance ma un problema, la grande paura”. 
Viceversa, la Bruni Tedeschi non parla della sorella, la Premiere Dame Carlà, ma è Goupil a ricordare quel che l'anno scorso a Cannes le suggerì di rispondere alla domanda ad hoc di un giornalista: “E tua sorella, il film l'ha visto?”. Che fare, dunque? “Non bisogna mai smettere di lottare, di pensare di indignarsi, in Francia come in Italia”, conclude la Bruni.