Mentre la kermesse ticinese si avvia alla conclusione, la nutrita presenza italiana sparsa nelle varie sezioni continua a destare l'attenzione di critica e pubblico. Tra le proposte più interessanti sono emersi tre lavori provenienti da Milano. Dal concorso Cineasti del Presente, Tagliare le parti in grigio di Vittorio Rifranti racconta la storia di tre sopravvissuti al coma causato da un incidente stradale: "Mi interessava indagare il percorso di chi supera quella zona "grigia" post coma - spiega il cineasta. La necessità di condividere l'esperienza comune diventa condizione indispensabile per continuare a vivere, ma il recupero della fisicità spesso avviene solo attraverso nuove esperienze forti". Per questo Rifranti ipotizza nel suo film l'avvicinamento dei tre personaggi al mondo della body art, quale mezzo di approccio al dolore fisico per recuperare il mondo sensibile. Il lungometraggio, girato in digitale e in attesa di una distribuzione nazionale, ha fatto la sua anteprima assoluta a Locarno nella versione definitiva, dopo essere passato al festival di Alba come Work in progress. Alla sezione Ici et Ailleurs appartengono invece i documentari Il pianto della statua di Elisabetta Sgarbi e I promessi sposi della coppia Massimo D'Anolfi e Martina Parenti. Se il primo vuole essere un omaggio della Sgarbi alle opere scultoree dell'Umanesimo e Rinascimento indicate come "compianti", il secondo nasce come indagine sulle burocrazie prematrimoniali vigenti nel nostro Paese. Tanto poetico e letterario il primo - si avvale dei testi di Tahar Ben Jelloun, Michael Cimino, Diego Marani e George Romero tra gli altri -, altrettanto ironico e politicamente scorretto è il secondo. Entrambi, probabilmente, godranno di una diffusione in home video.