Giuseppe Tornatore sarà in Piazza Maggiore a Bologna sabato 25 luglio (ore 21.45) per presentare, nell’ambito della manifestazione estiva Sotto le stelle del cinema, promossa dalla Cineteca di Bologna, il restauro del film che gli valse l’Oscar nel 1990, Nuovo Cinema Paradiso.

Il restauro di Nuovo Cinema Paradiso è curato da Luce Cinecittà e realizzato grazie al supporto di Dolce&Gabbana, in collaborazione con la Cineteca di Bologna, presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata.

Così Giuseppe Tornatore, a proposito del restauro di Nuovo Cinema Paradiso: “In genere la gente mi ferma per strada a parlarmi di Nuovo Cinema Paradiso. Ricevo lettere, messaggi, articoli, inviti a presenziare alle proiezioni. Studenti se ne occupano per i loro saggi e le tesi di laurea. Mi giungono costantemente manifestazioni di affetto nei confronti di questo film uscito tutto sommato da poco tempo. Quella febbre che si vive nel momento in cui una pellicola comincia la sua vita nelle sale cinematografiche non si è ancora placata. La meravigliosa avventura a Hollywood in occasione dell’Oscar per il miglior film straniero, il premio al Festival di Cannes, il Golden Globe, il Bafta, tutti gli altri premi e i festival internazionali in cui il film è stato presentato, sono bellissime sensazioni appena vissute. La lunga promozione fatta in giro per il mondo e durata circa un anno, è un viaggio dal quale sono appena tornato, le valigie non ancora disfatte. Insomma, sono tutte emozioni odierne, che solo il futuro trasformerà in ricordi. E invece improvvisamente mi chiamano gli amici dell’Istituto Luce Cinecittà, de L’Immagine Ritrovata, della Cineteca di Bologna e di Dolce & Gabbana per dirmi che hanno deciso di restaurare Nuovo Cinema Paradiso. Che succede? Non mi tornano i conti. Per carità ringrazio tutti per l’attenzione, l’impegno, la bella iniziativa. Ma se il film è appena uscito, perché restaurarlo? Sono davvero molto sorpreso, smarrito, come in un sogno, o dentro un effetto speciale. Ma mi fanno notare che sono passati 25 anni… Venticinque? Scherziamo. Non è assolutamente possibile. Suppongo si tratti di un errore di calcolo. È un film costantemente presente nella mia vita quotidiana. I giornalisti non smettono mai di chiedermene le ragioni e i contorni dell’avventurosa esperienza. In qualunque paese vada il pubblico me ne riferisce sempre come di un’emozione palpitante, quindi per me è del tutto innaturale credere che siano trascorse tutte quelle stagioni. Mi sembra, come dire, un errore aritmetico, un passaggio di tempo non ben raccontato, o quantomeno azzardato. Oltretutto il ricordo della lavorazione di quel film è nella mia mente come l’avessi realizzato una manciata di mesi fa. Gli amici e i collaboratori che hanno condiviso con me quella peripezia sono moltissimi, ne parliamo sempre quando ci incontriamo, benché tanti nel frattempo ci abbiano abbandonato. Inoltre mi capita ciclicamente di tornare nei luoghi in cui ho immaginato e realizzato il film, perché non raramente qualcuno viene a girare interviste o documentari su Nuovo Cinema Paradiso e mi si chiedono notizie, testimonianze, informazioni. Lo vivo pertanto come un’opera che in buona sostanza non si è mai conclusa. Perciò ritrovarmi oggi seduto a una consolle digitale in una saletta non del tutto buia, rivedere i rulli del film e rendermi conto dalle rughe sulle immagini e le ferite del suono, che effettivamente di tempo ne è passato tanto, mi proietta in una dimensione davvero sconcertante. Sì, non c’è altra spiegazione, dev’essere proprio un effetto speciale”.

Le operazioni di restauro hanno richiesto sei mesi di tempo e sono state effettuate presso il laboratorio l’Immagine Ritrovata di Bologna, seguite personalmente da Giuseppe Tornatore e dal direttore della fotografia Blasco Giurato, che hanno corretto i danni arrecati ad immagini e suono che il tempo aveva inevitabilmente procurato alla pellicola.

Il restauro a risoluzione 4k di Nuovo cinema Paradiso è stato realizzato a partire dal negativo camera originale. Nel corso della storia produttiva del film, il negativo originale fu tagliato per creare la versione corta, oggetto di questo restauro, e solo in un secondo momento riportato alla versione lunga. Questi successivi interventi di montaggio hanno modificato il negativo originale rendendo necessario il ricorso ad altri elementi, stampati prima dei rimontaggi, per la ricostruzione della versione originale corta. Come riferimento di montaggio della versione corta sono stati utilizzati un internegativo e un positivo d’epoca che sono stati comparati con l’ultima versione del negativo. Grazie a questa comparazione sono state individuate tutte le differenze tra il negativo rimontato e la versione corta da ricostruire. In particolare alcune inquadrature nell’ultima versione furono completamente sostituite. Il negativo delle inquadrature estratte dal negativo originale era stato conservato in alcune scatole contenenti altro girato del film ed è stato possibile quindi recuperarlo e reintegrarlo nella versione restaurata. La fase di correzione colore è stata direttamente supervisionata dal regista Giuseppe Tornatore e dal direttore della fotografia Blasco Giurato. Una copia positiva d’epoca è stata utilizzata come riferimento. Il suono è stato acquisito e restaurato a partire dal set di magnetici originali con musica ed effetti separati. Anche questa fase è stata seguita direttamente dal regista.