Fino a non molti anni fa un'opera come Tancredi era pane solo per specialisti del verbo musicale rossiniano, collocata fra le creazioni meno riuscite del genio pesarese. Rossini ventunenne nel 1813, dopo il suo primo successo nel genere "comico", si stava avventurando nel territorio dell'opera "seria". Adottata la tragedia omonima di Voltaire che Gaetano Rossi gli aveva ridotto agevolmente a libretto, il musicista trovò felice ispirazione mostrando quali corde sapeva far vibrare per commuovere, senza tradire se stesso ma con distacco netto dalla sensibilità settecentesca ancora dominante. Fra gli specialisti suddetti fu lo scrittore Riccardo Bacchelli a ritenere che Tancredi è gemma solitaria per "l'incanto della gioventù in un'arte matura e fresca".
Il Teatro dell'Opera di Roma non ha peccato di trascuratezza nei confronti di questa perla giovanile. Nel 1977 fu in testa al cartellone come apertura, con una splendida protagonista, il contralto Marilyn Horne. Ora l'ente ripropone Tancredi sull'onda della valorizzazione operata nel frattempo dal Rossini Opera Festival. Là, a Pesaro, si rivelò portentosa l'accoppiata fra Gianluigi Gelmetti, direttore, e Pier Luigi Pizzi, regista e scenografo, che recuperavano l' impronta neoclassica della partitura. E ora firmano la ripresa romana. Gelmetti conferma quella scelta, non contrastante con l'ambiente medioevale del soggetto. Siamo nel Mille, nel bel mezzo della lotta fra bizantini e musulmani per il possesso di Siracusa. Tancredi, che è in esilio, ama riamato la patrizia Adanaide, promessa in sposa dal padre Argirio ad Orbazzano per un calcolo politico. Sotto mentite spoglie Tancredi si offre come condottiero per sconfiggere i saraceni, e vi riesce, ma per un malinteso pensa che la donna lo tradisca. Ferito gravemente in battaglia, in punto di morte ne constata la fedeltà. Clima di tragedia che Rossini sublima in elegia con un finale di altissima poesia qui preferito all'altro, con lieto fine, composto per secondare i gusti del pubblico primo Ottocento. Gelmetti sul podio dà di tutto una lettura sottile e vibrante in sintonia con il cast di cantanti fra i quali primeggiano Daniela Barcellona, corposa Tancredi, Mariella Devia, Raul Giménez, Marco Spotti.