"Dopo la vergognosa esclusione di Private, spero che nella cinquina dei film stranieri candidati all'Oscar ci sia La rosa bianca - Sophie Scholl". Così Luciano Sovena, amministratore delegato dell'Istituto Luce, ha presentato il film di Marc Rothemund che esce nel nostro Paese in 45 copie venerdì 28 ottobre. Sophie Magdalena Scholl, ventenne studentessa dell'università di Monaco, fece parte con il fratello Hans, Cristoph Probst, Alexander Schmorell e Willi Graf del gruppo Rosa Bianca, che dal giugno 1942 al febbraio 1943 cercò con metodi non violenti di risvegliare le coscienze del popolo tedesco dal torpore assassino del nazismo. "Dopo un colpevole embargo durato, salvo poche eccezioni  (Die Brucke, 1959; Tamburo di latta, 1979; Die Weisse Rose, 1981), 60 anni, la mia generazione - dice Marc Rothemund - riesce a parlare di nazionalsocialismo senza alcun senso di colpa, ma con la volontà di tenere vivo il senso di responsabilità nei giovani". "Oggi - prosegue il regista - facciamo film emozionali e non politici, a differenza di quanti ci hanno preceduto". La rosa bianca, premiato al festival di Berlino per la miglior regia e la miglior attrice protagonista, Julie Jentsch, è frutto dei racconti dei testimoni oculari interpellati da Rothemund (tra cui la sorella minore di Sophie Scholl e il figlio dell'inquisitore Robert Mohr), della lettera inviata dalla compagna di cella di Sophie ai genitori e soprattutto dalle trascrizioni degli interrogatori della Gestapo riemersi dagli archivi dell'ex-Germania Est: "Il 90% dei dialoghi del film - dice il regista - deriva da questa documentazione". La pellicola si concentra sugli ultimi sei giorni di vita di Sophie Scholl ghigliottinata con il fratello e Probst il 17 febbraio 1943: "Sophie non fu un'eroina nata - prosegue il regista - il film mostra come ricorse anche alle bugie per salvarsi la vita. Fu una persona normale capace di grande coraggio civile". "Per questo - aggiunge - è opportuno che la sua figura venga conosciuta anche fuori dai confini tedeschi: i premi del pubblico che La rosa bianca ha ricevuto in Italia (Festival del cinema tedesco a Roma), Francia e USA mi fanno ben sperare". La rosa bianca - Sophie Scholl inaugura l'accordo siglato tra l'Istituto Luce e il Forum permanente del terzo settore per la promozione del cinema quale veicolo di solidarietà. Il Forum rappresenta le principali realtà del volontariato e dell'associazionismo italiani: "E' un network di democrazia - dice il presidente Edoardo Patriarca - in cui confluisce l'impegno di tante persone, giovani in particolar modo". "La collaborazione con il Luce - prosegue Patriarca - intende promuovere il cinema di valore etico e sociale attraverso le oltre cento realtà che compongono il Forum".