“Sul set ci troviamo bene, ma fuori dal set non ci frequentiamo”. Le due amiche geniali, ovvero Elena e Lila, nate dalla penna di Elena Ferrante, tornano su Rai 1 da domenica 6 febbraio ne L’amica geniale - Storia di chi fugge e di chi resta, interpretate nuovamente da Margherita Mazzucco (Elena) e Gaia Girace (Lila).

Squadra che vince (le precedenti stagioni della serie sono state vendute e viste in ben 130 paesi, raggiungendo il 28% di media di ascolto nel nostro paese) non si cambia. Dunque per la terza stagione non solo gran parte del cast precedente (tra i tanti nomi: Francesco Serpico, Eduardo Scarpetta e Anna Rita Vitolo), ma anche la stessa produzione, ovvero Fandango, The Apartment, Fremantle e Wildside in collaborazione con Rai Fiction e con HBO Entertainment, e gli stessi sceneggiatori: Elena Ferrante, Francesco Piccolo, Laura Paolucci e Saverio Costanzo.

Vi è però una novità ed è il regista Daniele Luchetti, che subentra a Saverio Costanzo (e Alice Rohrwacher, che ha diretto due episodi della seconda stagione), nella direzione di questo terzo romanzo Storia di chi fugge e di chi resta.

“In questo passaggio di testimone ho lavorato molto con gli attori sui personaggi”, dice Luchetti. E sul periodo storico raccontato, cioè gli anni Settanta: “In quel periodo le nostre madri erano delle ragazze e lottavano per raggiungere una dimensione di rinnovamento. La storia di Elena Ferrante è un po’ l’autobiografia di tutti noi e di quello che abbiamo vissuto. Per questo c’è molto di mia madre, di mio padre, e di personale in questa serie. Conosco bene la frustrazione di chi, come Lila, non ha potuto studiare, quel rancore che si può provare verso chi invece ha frequentato il liceo. Allo stesso modo conosco l’altra parte, quella impegnata di sinistra, come era la famiglia di mio padre. Ho anche sentito pienamente sulle mie spalle l’eterna lotta delle donne per cercare di avere una parità e ho sempre vissuto la differenza di status tra uomo e donna con grande senso di colpa”.

Gaia Girace (Lila Cerullo) Margherita Mazzucco (Elena Greco)

E sul libro dice: “Per la prima volta nella mia vita mi sono preoccupato di essere fedele al romanzo, perché avevo paura che altrimenti i fan della Ferrante si sarebbero arrabbiati. Il suo è un libro cosmo. Ho utilizzato spesso la voce fuori campo e sono stato incollato alle pagine del libro, ma stranamente questa è stata una condizione per me di maggiore libertà linguistica”.

E lo sceneggiatore Francesco Piccolo sottolinea: “Il rapporto con la Ferrante è sempre stato di grande vicinanza. Lei è totalmente dentro al progetto e osserva sempre tutto con note e suggerimenti. Dà un supporto importantissimo. All’inizio ha studiato noi e Saverio perché il suo timore era capire il rapporto tra il libro e la serie. Poi ha capito che c’era un rapporto virtuoso”.

In questa terza stagione le due amiche sono diventate donne. C’è chi è fuggita, come Elena, che è andata via dal rione e ha pubblicato un romanzo di successo e c’è invece chi è rimasta a Napoli, come Lila, che ora ha un figlio piccolo e lavora in una fabbrica in condizioni durissime.

“Lila è distrutta fisicamente, lavora dalla mattina alla sera. Internamente ha voglia di lottare perché ha un bambino piccolo da mantenere. Daniele mi ha permesso di vivere questa terza stagione con grande spensieratezza per cui mi sono trovata benissimo.  Sia io che Lila siamo determinate ed impulsive, anche se ora io sto cercando di diventare più razionale. Io sono timida e riservata e per me è stata una grande soddisfazione interpretare Lila, ma non mi sento ancora un’attrice affermata perché devo studiare ancora tanto”, dice Gaia Girace.

Gaia Girace e Margherita Mazzucco - photo by Eduardo Castaldo

E Margherita Mazzucco: “Il mio personaggio è in crisi perché non sa se vuole continuare a fare la scrittrice o meno. Sta in una fase nella quale cerca di capire chi è. Entra in contatto con il femminismo e scrive un libro femminista. Ogni mattina leggevamo uno stralcio del libro della Ferrante che riguardava la scena che dovevamo girare. Non conoscevo gli anni Settanta e Daniele mi ha aiutato tanto a capirli. Con il passare del tempo mi sono resa conto di quanto fossi simile al mio personaggio soprattutto per la sua sensibilità. Anche se Elena è sicuramente più determinata di me”. Sull’amicizia femminile Gaia Girace è disillusa: “Difficile che ci sia un’amicizia vera tra ragazze. Sono diffidente perché spesso c’è invidia e competizione”. Mentre Margherita Mazzucco definisce il rapporto tra Lila e Elena “non un’amicizia, ma un rapporto di amore e odio, insolito e raro”.

Proprio perché c’è chi fugge, questa volta la storia si svolge non solo nel rione e questo ha comportato anche un diverso impegno da parte della produzione. “Il libro porta la storia a muoversi molto di più rispetto alle due precedenti stagioni. La messa in scena si è mossa seguendo i movimenti di Elena da Milano a Firenze. Certo, c’è sempre Napoli e il rione, ma gli stessi ambienti si sono evoluti. È stata una stagione complessa non solo per le tante location, ma anche perché abbiamo dovuto dribblare la pandemia”, racconta Domenico Procacci (Fandango).

Infine Lorenzo Mieli (The Apartment) conclude: “Abbiamo raccontato la frattura degli anni Settanta. È stata una sfida difficile anche per via del Covid. La Ferrante prende sul serio temi come l’autenticità e il femminile e li tratta in maniera anti ideologica cogliendo il centro di quello che è necessario dibattere oggi”.