Il “boicottiamo gli Oscar!” lanciato ieri da Spike Lee (durante il Martin Luther King Day, con tanto di hashtag #OscarSoWhite) per protestare contro le presunte preclusioni razziali che avrebbero condizionato la scelta degli attori candidati di quest’anno - accusa condivisa anche da Jada Pinkett Smith, dopo la clamorosa esclusione del marito Will Smith dalle nomination - ha costretto il presidente dell’Academy Cheryl Boone Isacs ha rilasciare una dichiarazione ufficiale, in cui si dice “affranta” per la vicenda, condividendo in parte le argomentazioni di Lee (che pure, a novembre, aveva ricevuto un Oscar alla Carriera dalla stessa Academy) : “Pur riconoscendo e celebrando – si legge nella nota ufficiale – il meraviglioso lavoro fatto dai candidati di quest’anno, ho il cuore spezzato e frustrato per la mancanza di inclusione. Si tratta di una questione delicata ma importante, ed è il momento di fare grossi cambiamenti. L'Academy sta compiendo passi difficili nel tentativo di modificare la composizione dei suoi membri. Nei prossimi giorni porteremo avanti una revisione del meccanismo di reclutamento dei soci, al fine di garantire la necessaria diversità tra i votanti del 2016 e in quelli degli anni a venire.”

Spike Lee festeggiato da Will Smith, Wesley Snipes, Denzel Washington e Samuel L. Jackson per Oscar alla Carriera

Questo è il secondo anno di fila che l'Academy non riesce a candidare un attore di colore per gli Oscar. Oltre al Will Smith di Concussion, in lizza per una nomination c’erano anche Michael B. Jordan (Creed), Idris Elba (Beasts of no Nation) e almeno uno degli interpreti di Straight Outta Compton. Nessuno di loro invece è stato candidato. Persino Chris Rock, che presenterà la serata di premiazione il prossimo 28 febbraio, ha voluto dire la sua su Twitter definendo gli Oscar “The White BET Awards” (i BET, acronimo di Black Entertainment Television, sono i premi che ogni anno vengono assegnati a L.A. agli artisti afroamericani e di altre minoranze).