Dopo l'Iran, la parola torna a Lars Von Trier. Riferendosi alla lettera inviata dal vice-ministro della Cultura iraniano Javad Shamaqdari al Feastival di Cannes riguardante "il Persona non grata bollato sulla mia persona", il regista danese si è "sentito chiamato" a rilasciare il seguente commento: "A mio avviso, la libertà di parola, in tutte le sue forme, fa parte dei diritti umani elementari. Comunque, i miei commenti durante la conferenza stampa sono stati non intelligenti, ambigui e gratuitamente offensivi. Volevo intendere che la potenzialità di una crudeltà estrema, o  il suo opposto, risiede in ogni essere umano, qualunque sia la sua nazionalità, etnia, status o religione. Se spieghiamo le tragedie storiche solo con la crudeltà dell'individuo distruggiamo la possibilità di comprendere le dianmiche umane, che viceversa sono indispensabili per scongiurare futuri crimini contro l'umanità".