"Potevamo usare solamente quel tipo di parole per rispettare la realtà del luogo che stavamo raccontando: alla fine abbiamo tagliato quelle che ci sembravano più aggressive perché sappiamo che la middle class britannica è ossessionata dal linguaggio scurrile". Ken Loach torna in Concorso a Cannes due anni dopo il rabbioso L'altra verità: stavolta il campo d'elezione è la commedia, terreno sul quale il regista Palma d'oro per Il vento che accarezza l'erba costruisce un anomalo romanzo di (tras)formazione. E' The Angels' Share - titolo che rimanda alla locuzione riferita a quel 2% di "spirito" che si disperde nell'atmosfera ogniqualvolta viene aperta una cassa di whisky invecchiato - frutto nuovamente della collaborazione con lo sceneggiatore Paul Laverty: al centro del film Robbie (Paul Brannigan), ragazzo di Glasgow colpevole dell'ennesimo reato violento, condannato "solamente" a svolgere 300 ore di lavori socialmente utili perché in procinto di diventare padre. Leonie, la compagna, ancora crede in lui, di sicuro l'unica in un contesto (vedi i familiari della ragazza) che ormai l'ha rigettato. Basterà tenere in braccio per la prima volta il piccolo Luke, però, per convincere seriamente Robbie che l'ora della svolta è arrivata.
Robbie è un poco di buono in superficie, ma nasconde un talento fuori dal comune. Che saprà sfruttare a suo vantaggio, imbeccato dalla sana, straordinaria "condivisione" del bonario Harry (John Henshaw, già diretto da Loach ne Il mio amico Eric), l'uomo chiamato a sorvegliare Robbie e gli altri ragazzi durante le ore di servizio. Generoso e consapevole delle traversie che contraddistinguono le loro esistenze, li "inizierà" ai piaceri del whisky: passione che li condurrà, tutti insieme, prima ad un meeting di degustazione ad Edimburgo, poi, all'oscuro del loro mentore, alla distilleria del Dornoch Firth. Dove, a breve, avrà luogo un'asta per assicurarsi il finora sconosciuto e preziosissimo whisky più importante del mondo.
"Il whisky gioca un ruolo per Robbie molto simile a quello che aveva il falchetto per Billy Casper in Kes (film che Loach girò nel 1969, ndr): è sicuramente grazie al whisky che scopriamo il grande talento di Robbie. La grande differenza tra i due, però, è che Kes era ambientato negli anni '60 e Billy Casper aveva un lavoro: nel 2012, Robbie un lavoro non ce l'ha. E il suo talento nel degustare il whisky è un modo per osservare l'energia e la determinazione di questo ragazzo", conclude il regista.
Il film, questa sera in Concorso al Festival, è stato acquistato per l'Italia da Bim.