“All’inizio sei giovane e contesti poi piano piano tendi ad appiattirti. Democristiano non è per Andreotti o Fanfani, ma sta a rappresentare quel momento di imborghesimento”. A parlare è uno dei cinque videomaker de Il terzo segreto di satira, il collettivo di autori nato nel 2011 producendo video di satira sociale e politica sul web, e ora per la prima volta sul grande schermo con Si muore tutti democristiani. Il film uscirà nelle sale il 10 maggio distribuito in 150 copie da 01 Distribution ed è una riflessione ironica e allo stesso tempo amara sul tema del compromesso.

Tre amici, interpretati da Marco Ripoldi, Massimiliano Loizzi e Walter Leonardi, gestiscono una piccola casa di produzione con la speranza di realizzare documentari a tema sociale. Quell’agognato progetto sembra arrivare dalla onlus Africando insieme a un considerevole guadagno economico. Piccolo particolare: per ottenerlo dovranno azzerare tutti gli ideali in cui hanno sempre creduto. 

“Sono una fan de Il terzo segreto di satira e quindi sono stata felicissima di partecipare a questo progetto”, dice Valentina Lodovini che nel film interpreta la moglie incinta di uno dei tre amici. E poi sottolinea: “E’ una sceneggiatura che ti fa sorridere e riflettere allo stesso tempo. Parla anche del rapporto che un artista ha con il proprio lavoro e io mi sono ritrovata in tutti e tre i personaggi. Ho provato le loro stesse paure e frustrazioni e i loro stessi dubbi. Io sono pura e per mia fortuna lotto per le cose in cui credo però poi ti devi adeguare al contesto storico”.

Ma quali sono stati gli ostacoli nel passare dal web al grande schermo per il collettivo milanese di videomaker composto da Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella e Davide Rossi? “I video sul web sono corti e avevamo un timore reverenziale nello scrivere una sceneggiatura per il cinema. L’aiuto di Ugo Chiti, che ha scritto il soggetto del film e ha supervisionato ogni fase, è stato fondamentale per dare unità alla storia e per non costruire una serie di sketch staccati uno dall’altro”, rispondono gli autori de Il terzo segreto di satira che hanno voluto fare: “Non un film per i nostri fan, ma per un pubblico vasto”.

Tante le scene divertenti, tra queste una spicca su tutte ed è un siparietto in cui vi recitano alcuni importanti giornalisti: “Con Peter Gomez e Andrea Scanzi avevamo un rapporto pregresso perché avevano già partecipato a uno dei nostri format. Sono due giornalisti che hanno una fortissima vis comica. Lilli Gruber invece non la conoscevamo. Lei è talmente abituata a stare in diretta che ovviamente è stata subito buona la prima”.

Si muore tutti democristiani arriva alla lapidaria conclusione che: “nasci contestatore, muori contestato” perché nella vita a un certo punto diventi parte del sistema contro cui manifestavi. “Tutto parte da uno spunto personale. Nel tempo abbiamo ricevuto alcune proposte, vantaggiose dal punto di vista economico, ma non in linea con il nostro progetto. Lavori che hanno sempre portato discussioni e litigate interne. La domanda che ci siamo posti è stata: se la litigata fosse andata avanti a che punto saremmo arrivati? Con il passare del tempo accetti compromessi che in passato probabilmente non avresti accettato”, racconta Il terzo segreto di satira. E poi: “Il termine democristiano è stato usato come metafora politica per descrivere la realtà. Il Pd partendo da Berlinguer è arrivato a Casini, il Movimento 5 stelle prima non si voleva alleare con nessuno e ora discute con tutti e via dicendo. Questo film è pieno di dubbi anche noi non sappiamo se ci siamo imborghesiti o meno. Ad oggi forse ancora no perché non abbiamo una lira!”.  Infine l’attore Walter Leonardi conclude: “E’ un discorso che riguarda tutti: non puoi stare sempre su una barricata, ma devi scendere anche a compromessi nel rapporto con gli altri. La politica ancora di più. Infatti mi sembra assurdo quando rimane sui propri scranni”.