“Abbiamo guardato alle commedie-capolavoro nostre e internazionali, in cui si recita sopra le righe, da A qualcuno piace caldo a Brutti, sporchi e cattivi. Con qualche timore, ma il risultato ci ha rinfrancato: le macchiette nascono quando le caratterizzazioni non sono supportate da bravi sceneggiatori e bravi attori. E non è questo il caso”. Così il regista Luca Lucini, che porta Fuori concorso al Festival di Roma e da venerdì in 400 sale con Universal Oggi sposi, commedia corale scritta da Fabio Bonifacci con la collaborazione di Marco Martani e Fausto Brizzi e interpretata da Luca Argentero, Moran Atias, Dario Bandiera, Carolina Crescentini, Francesco Montanari, Filippo Nigro, Gabriella Pession, Michele Placido, Renato Pozzetto, Isabella Ragonese, Lunetta Savino, Francesco Pannofino e Hassani Shapi.
Obiettivo, dice Brizzi, “ricreare la nuova commedia all'italiana, grazie all'interscambio tra gli autori come succedeva negli anni '60. Scrivere per Luca (Lucini) è stato molto stimolante, e Bonifacci ha portato nuova linfa nel mio matrimonio con Martani. Oggi sposi è un film comico senza volgarità”.
Nei panni di un poliziotto pugliese che sta per sposare l'indiana Moran Atias, Argentero parla del suo rapporto speciale con Lucini, che l'ha già diretto in Solo un padre: “La migliore aria sul set l'ho respirata con Luca. Solo un regista di grande talento e intelligenza come lui può fare il salto tra due film completamente diversi”. Ma Argentero ne ha anche per Placido, che interpreta il suo padre zotico e cialtrone: “Da averlo come regista (Il grande sogno, Ndr) a compagno di set, è stato molto divertente. Sapevo di avere una scena in cui lo mandavo “affanculo”: dopo 8 mesi sotto la sua direzione, l'ho vissuta con grande trasporto, pur con tutto il bene che gli voglio”.
Viceversa, Filippo Nigro veste i panni di un magistrato nerd che finirà per innamorarsi della promessa sposa (Crescentini) del padre (Pozzetto): “Abbiamo visto un magistrato pedinato solo pochi giorni fa, qui succede il contrario: sono io a pedinare Carolina”, mentre Riccardo Tozzi, produttore con Cattleya, rincara la dose: “Dietro un film c'è un film, per fortuna la vita di un Paese non è la cronaca politica, se no ci saremmo suicidati da un pezzo. Questo è un magistrato integerrimo, che si sposa pure una bella ragazza: che altro può volere la magistratura?” e, aggiunge Bonifacci, “mostriamo come la vita privata di una persona che fa bene il proprio lavoro in Italia possa essere solo da nerd, purtroppo”.
Se Nigro confessa di “aver fatto fatica a non recitare a Pozzetto le battute dei suoi film”, la Crescentini si dice “felice di aver potuto baciare Renato (Pozzetto)”, mentre Bandiera ironizza in conferenza stampa: “Togliete le sagome, mettete i giornalisti veri” e la Ragonese replica: “Voglio un premio, perché ho dovuto lavorare insieme a Dario (Bandiera) e pure far finta di amarlo”.
Ultima parola a Gabriella Pession, che interpreta una starlette televisiva: “Ma difendo le veline, due poverecriste che ballano sul tavolo. Certo la mia Sabrina Monti mi fa tristezza: è la sintesi di un immagine femminile omologata, e aberrante”.