Bastano poche ore alla Jefferson Park High School per entrare nel mondo di Città di carta (dal 3 settembre al cinema con Fox), il film nato dal successo di Colpa delle stelle, vera sorpresa della scorsa stagione. In comune, oltre al budget (intorno ai 12 milioni), l'autore dei libri dai quali i due film sono tratti - John Green - e uno degli interpreti principali. Quel Nat Wolff che dopo aver fatto il terzo incomodo tra Shailene Woodley e Ansel Elgort, oggi è il protagonista di un incredibile inseguimento e di una splendida amicizia con la sua compagna di set, Cara Delevingne.

Nat Wolff e Cara Delevingne

Ed è lei a dare una definizione del film: "Meraviglioso, divertente, triste e rabbioso", un film non di genere, di certo non uno Young Adult, anche se la confusione e le insicurezze che racconta sono proprio quelle di ogni adolescenza. Pur messe in scena da un cast che potrebbe non aver troppo in comune con i propri coetanei, vista la notorietà degli attori. Tutti tra i 19 e i 23 anni, e con una gran voglia di tornare a scuola, paradossalmente.

Sono stati loro la punta dell'Iceberg di un gruppo la cui coesione continua a essere il vero punto di forza. Tutto passa per le creazioni di John Green, soprattutto se si pensa che l'idea di affrontare un altro trattamento di un suo libro era venuta proprio sul set del film precedente. I diritti di Cercando Alaska erano già stati acquistati dalla Paramount e, a parte Teorema Catherine (del quale i produttori hanno già iniziato a parlare), questo era il più papabile per seguire quell'onda.

John Green

Il libro parla del giovane Quentin "Q" Jacobsen (Wolff), da sempre affascinato dalla sua vicina di casa, Margo Roth Spiegelman (Delevingne), una delle ragazze più popolari della scuola. Ma una notte è lei a entrare dalla finestra del ragazzo per coinvolgerlo in una vendetta personale. E' l'inizio di una amicizia che si sviluppa durante un lungo viaggio, condiviso con altri compagni d'avventura, che porterà i ragazzi a scoprire molto, anche di sé.

"Una storia universale - come la descrive il produttore esecutivo Isaac Klausner -. Una grande storia umana, come era chiaro già dalla prima lettura del romanzo, prima ancora di lavorarci". Una "esperienza" che si augura anche il film sarà in grado di trasmettere al pubblico cinematografico, come se ne leggesse il libro. Certo, la storia è cambiata leggermente, ovviamente riadattata al nuovo mezzo, ma di concerto con sceneggiatore e autore stesso, e anche per rispondere a necessità produttive.

Le stesse che han fatto sì che la scuola di Orlando, Florida, finisse per venir rappresentata dalla Central Cabarrus High School di Concord, Carolina del Nord, "Home of the Vikings". E che le riprese si concludessero entro la fine dell'anno, sempre per poter contare su degli specifici incentivi. Il bisogno di economizzare - tempo e denaro - è anche alla base della scelta di girare l'intero Road Trip dalla Florida allo Stato di New York nei dintorni di Charlotte, talmente vari paesaggisticamente da consentirlo e ben noti alla crew locale di tecnici, ingaggiata proprio per un'abitudine ventennale a lavorare insieme.

Una scena del film

E mentre questo team creava la magia del cinema, dall'altro lato della macchina da presa continuava la vita normale dei 1400 studenti del liceo. Ragazzi di provincia, educati e rispettosi, anche delle regole di riservatezza imposte dalla produzione. Certo, qualche selfie e qualche post sui social network ci scappa sempre, e poi con un mito per teenager (più degli attori e della modella!) come John Green costantemente sul set, come resistere a farsi autografare una copia del proprio libro preferito? Impossibile.