(Cinematografo.it/Adnkronos) - "Ho cercato di essere gentile e avere coraggio. Sicuramente mi sono divertito molto. Ho faticato tanto. Ho messo da parte il mio ego, al servizio di 7 pazze vere. Molto divertenti devo dire, ma pazze". È un divertito Alessandro Genovesi quello che presenta 7 donne e un mistero, il film prodotto da Wildside e Warner Bros nelle sale dal giorno di Natale, dove ha diretto Margherita Buy, Diana Del Bufalo, Sabrina Impacciatore, Benedetta Porcaroli, Micaela Ramazzotti, Luisa Ranieri e Ornella Vanoni in quello che il regista definisce "un giallo da camera".

Ambientato nell'Italia degli anni ’30, 7 donne e un mistero racconta le concitate ore che seguono l'inspiegabile omicidio di un imprenditore, nonché marito e padre, al centro di un variopinto gruppo di donne che, dopo essersi riunite nella villa di famiglia per celebrare insieme la vigilia di Natale, si trovano costrette ad affrontare e rivelare l’un l’altra segreti e sotterfugi per cercare di risolvere un mistero che in qualche modo le riguarda tutte. Sono infatti tutte sospettate: chi sarà l'assassina?

"Eravamo tutti lì - racconta il regista - a cercare di rendere credibile una storia che tra l’altro è un giallo. C’era un morto da rendere vero e un assassino da cercare. Ho voluto fortemente essere catapultato in un’altra epoca insieme a loro. Era fondamentale. Trucco, parrucco, costumi e scenografia di livello. Dovevamo essere in un altro mondo e nessuno doveva assomigliare al se stesso che ben conosceva. Anche macchina da presa e fotografia dovevano essere di un’altra epoca, ma tutto contemporaneamente moderno. Non è stato facile, ma c’era la neve. E la neve aiuta sempre".

Alessandro Genovesi (credits: Loris-Zambelli)

Il film, come 8 donne e un mistero (8 Femmes) diretto nel 2002 da François Ozon, è una commedia noir basata sulla pièce teatrale Huit femmes di Robert Thomas. E anche il precedente di Ozon non era una premessa facile, ammette Genovesi: "C’era un film fatto prima da un altro. Un bel film tra l’altro. In Francia è addirittura un cult. Ma non ce ne siamo occupati molto. Abbiamo cercato di raccontare la storia a modo nostro. Facendo leva sulle cose che sappiamo fare meglio: le ragazze recitare, e io provando a rendere credibile ciò che succedeva". "E poi - aggiunge il regista - c’è la musica, che è importante sempre, ma in un film così lo è tantissimo. Non doveva essere un musical, perché quella era un’idea di Ozon. Una bella idea, ma era la sua. Ne è uscito un giallo da camera, ambientato in una notte di Natale degli anni ’30 del secolo scorso, che è una delizia per gli occhi e per le orecchie, in cui le 7 pazze recitano divinamente. E in più fanno ridere. Che in una commedia non guasta mai", conclude.