(Cinematografo.it/Adnkronos) - Fedele al suo obiettivo di promuovere il dialogo culturale tra i Paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo attraverso il cinema, il MedFilm Festival, la più antica manifestazione cinematografica internazionale della capitale, torna dal 7 al 15 novembre, con una nuova selezione di film, sfaccettature delle diverse culture che hanno nel Mediterraneo il loro denominatore comune. "Il cinema può favorire il dialogo interculturale a più livelli e in modo straordinario. Un film può aiutarci a conoscere un Paese, più di quanto possa farlo assistere a un convegno o leggere un libro". Così Ginella Vocca, direttrice del Medfilm Festival, ha presentato oggi l'evento durante una conferenza stampa che si è svolta presso il Palazzo dell'Informazione di Piazza Mastai, a Roma.
"Sono 15 anni che lavoriamo nell'ambito del dialogo interculturale e, nonostante tutto, abbiamo un futuro luminoso davanti", ha affermato la Vocca, la quale ha poi sottolineato come il Festival, giunto alla quindicesima edizione, sia ormai diventato un appuntamento di primo piano per chi ama il cinema. Centotrentadue film tra lungometraggi, cortometraggi e documentari, 24 anteprime nazionali, 36 Paesi coinvolti, 72 ospiti internazionali, tra i quali il noto scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun. I numeri del MedFilm Festival 2009 stanno a dimostare come questa manifestazione sia cresciuta esponenzialmente nel tempo, al punto da diventare un punto di riferimento importante anche nel panorama cinematografico internazionale. Tra le novità di quest'anno la collaborazione con la Fondazione Roberto Rossellini presieduta dal Francesco Gesualdi.
Ad inaugurare il Festival, il prossimo 7 novembre all'Auditorium della Conciliazione di Roma, il film Le Grand Voyage (Viaggio alla Mecca), del marocchino Ismael Ferroukhi, una coproduzione Francia-Marocco. Il film è un emozionante road movie, che mette a confronto un padre e un figlio profondamente diversi, obbligati ad affrontare un viaggio di cinquemila chilometri attraverso l'Europa, i Balcani, la Turchia, la Siria, fino alla Mecca. In merito ai contenuti del Festival, del quale Marocco e Francia sono quest'anno i Paesi ospiti d'onore, la proposta cinematografica ha un filo conduttore: il coraggio dei giovani registi che trattano con determinazione gli argomenti del nostro quotidiano.
Il concorso ufficiale presenta 11 pellicole, di cui ben cinque sono firmate da registi esordienti. Tra questi Melodrama Habibi del libanese Hany Tamba, che racconta la storia di un cantante finito nel dimenticatoio in Francia dopo una sola canzone, Uzak Ihtimal, del turco Mahmut Fazil Coskunm, la storia di un muezzin che si innamora di un'infermiera cattolica, e Good morning, Aman, film italiano di Claudio Noce con Valerio Mastandrea. Una storia di amicizia, integrazione e speranza, quella raccontata da Noce, sullo sfondo di una Roma multietnica. I luoghi dove avranno luogo le rappresentazioni sono l'auditorium della Conciliazione, il palazzo delle Esposizioni, il nuovo cinema Aquila e Villa Medici.
In occasione del suo quindicesimo compleanno, MedFilm ha istiuito anche tre nuovi premi, come ha sottolineato in conferenza stampa la direttrice del Festival, Ginella Vocca: il Premio Koinè, attribuito allo scrittore Tahar Ben Jelloun, il Premio Nuovi Talenti, all'attrice marocchina Sanaa Alaoui e all'artista Francesco Cuomo, creatore dell'immagine 2009 della manifestazione e il Premio Cervantes, che andrà al vincitore del concorso della sezione cortometraggi. Durante la conferenza stampa di presentazione sono intervenuti anche esponenti del Ministero degli Affari Esteri, che ha dato il proprio patrocinio all'evento così come il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, il Ministero dello Sviluppo, il Ministero della Giustizia, la Regione Lazio e il Comune di Roma. "La cultura è uno strumento di politica estera tout court, perché permette di abbattere le mura che ci dividono e rafforzare quelle che ci proteggono", ha affermato Giovanni Accolla, consigliere per le Relazioni Culturali del ministro degli Esteri, Franco Frattini. "Il Mediterraneo è uno dei luoghi privilegiati per la politica culturale dell'Italia", ha aggiunto Accolla, sottolineando come questa manifestazione possa favorire il dialogo tra popoli e culture diversi. Dello stesso avviso Antonio Morabito, coordinatore per la comunicazione della Direzione Generale per la Promozione e Cooperazione Culturale del Ministero degli Esteri. "I Festival rappresentano una sempre più valida occasione per l'interscambio culturale tra i Paesi del Mediterraneo", ha affermato Morabito, che ha evidenziato il ruolo che hanno i giovani nel favorire la diffusione del multiculturalismo nella nostra società. Hanno partecipato alla conferenza stampa anche l'assessore per le Politiche Culturali del comune di Roma, Umberto Croppi, e la direttrice per l'Italia dell'ufficio d'Informazione del parlamento europeo, Clara Albani.