"Meno male un film da 90 minuti: oggi invece durano 3 ore e ci sfracassano i maroni...". E' il ciclone Luciana Littizzetto, ad Alba e Bra in Festival per presentare al pubblico la screewball comedy La signora del venerdì (1940) di Howard Hawks, con Cary Grant e Rosalind Russell. Le prime sferzate, appunto, sulle "lungaggini" del cinema contemporaneo: "E' una moda, vedi Cous cous che dura un'infinità e manco finisce. Per non parlare delle saghe, film che sono la continuazione di quello precedente - se non l'hai visto non ci capisci niente - e l'inizio del successivo: uno si vede costretto a crescere con Frodo...". Del capolavoro di Hawks, la Littizzetto ammira lo splendido soprabito della Russell, e soprattutto rimpiange Cary Grant: "Oggi abbiamo Scamarcio...". Ne ha pure sul fronte femminile, nel mirino Monica Bellucci e Manuela Arcuri: "Tutte e due ballano il tango in mutande (in spot di biancheria intima, NdR). E tutte e due lo fanno con facce ingrugnite e incazzate, da lupe mannare che hanno sbagliato purga: quant'è brutto unire l'erotismo all'incarognimento". Passando per Rambo ("Ha detto di averlo perso in Vietnam, per questo non fa mai sesso") al Ralph Bellamy di La signora del venerdì ("Nel film fa il pistola, ma oggi abbiamo gente che fa il pistola senza essere un attore"), Luciana approda a Fabio Fazio, con cui divide il piccolo schermo in Che tempo che fa: "Non gli dico prima di cosa parlerò, per tenerlo sulle spine: c'è la par condicio, ma ce ne freghiamo...". Breve parentesi televisiva, poi ritorna al cinema: "Mi è piaciuto Irina Palm: divertente e sagace. E anche Caos calmo: per farla finita con le polemiche, bisognerebbe mettere un prete sul set...". Poi, l'ultimo attacco: "Oggi sembra che se in un film, un libro o un'opera d'arte, non ci metti dentro un po' di sfiga, un po' di "merdina", non sei un autore. Basta, dobbiamo vedere quello che ci fa bene all'anima". Alba sottoscrive appieno, e oggi passa il testimone della risata a Giacomo Poretti, che presenta La vita è meravigliosa di Frank Capra.