A Roma, dal 6 dicembre 2021 al 29 giugno 2022, XX SECOLO. L’INVENZIONE PIÙ BELLA, la rassegna promossa da CSC – Cineteca Nazionale con il sostegno del Ministero della Cultura e in collaborazione con Circuito Cinema

Il Ministro della Cultura Dario Franceschini: «un’occasione imperdibile per gli amanti dei grandi classici, ma soprattutto un'iniziativa che permette alle nuove generazioni di vivere sul grande schermo le emozioni dei capolavori che hanno fatto la storia del cinema. Promuovere la visione dei film in sala in sicurezza e avvicinare le nuove generazioni al patrimonio dell’audiovisivo è uno dei nostri obiettiviSupportare il cinema non è solo un fattore culturale ma è anche importante da un punto di vista economico. L'industria del cinema e dell'audiovisivo sarà uno dei settori trainanti della crescita economica italiana dei prossimi anni ed è giusto che i nostri giovani conoscano e apprezzino questa arte».

150 capolavori30 protagonisti della storia del cinema7 mesi di programmazione: sono alcuni dei numeri di XX SECOLO. L’INVENZIONE PIÙ BELLA, l’iniziativa con cui il CSC – Cineteca Nazionale, con il sostegno del Ministero della Cultura e in collaborazione con Circuito Cinema,  torna – dopo lo stop dettato dall'emergenza sanitaria – a dialogare in prima persona con il grande pubblico, offrendo per la prima volta dopo molti anni un autentico viaggio lungo un secolo di film, e portando all'attenzione degli spettatori, anche più giovani, titoli e nomi da vedere o rivedere finalmente sul grande schermo.

Dal 6 dicembre 2021 al 29 giugno 2022, l'appuntamento è tutti i lunedì e i martedì, e la domenica mattina, al cinema Quattro Fontane di Roma: curata da Cesare Petrillo (tra i più autorevoli conoscitori, non solo in Italia, del “cinema classico”, e fondatore con Vieri Razzini di Teodora Film), XX SECOLO. L’INVENZIONE PIÙ BELLA si articola in 30 settimane, ognuna dedicata a un artista – registi, interpreti, sceneggiatori – di cui si potranno vedere cinque tra i titoli più rappresentativi.

«È un’occasione imperdibile per gli amanti dei grandi classici, ma è soprattutto un'iniziativa che permette alle nuove generazioni di vivere sul grande schermo le emozioni dei capolavori che hanno fatto la storia del cinema. Promuovere la visione dei film in sala in sicurezza e avvicinare le nuove generazioni al patrimonio dell’audiovisivo è uno dei nostri obiettivi» dichiara il Ministro della CulturaDario Franceschini. «Supportare il cinema non è solo un fattore culturale ma è anche importante da un punto di vista economico. L'industria del cinema e dell'audiovisivo sarà uno dei settori trainanti della crescita economica italiana dei prossimi anni ed è giusto che i nostri giovani conoscano e apprezzino questa arte», conclude il Ministro.

Una rassegna, XX secolo. L’invenzione più bella, fortemente voluta da Marta DonzelliPresidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia: «Andare al cinema è un piacere che negli ultimi tempi ci è stato sottratto e che finalmente abbiamo iniziato a ritrovare. Andare al cinema vuol dire ridere, piangere, sperare, gioire, spaventarsi, emozionarsi con gli altri nel buio della sala. Vuol dire guardare e sentire la realtà in modi sempre nuovi, scoprire una pluralità di mondi possibili, sognare, viaggiare nel tempo e nello spazio, dimenticare per un po’ chi siamo per immergersi in un altro universo.

Scrivimi fermo posta

XX SECOLO. L’INVENZIONE PIÙ BELLA è un viaggio nella storia del cinema che ha l'obiettivo di ricordarci o farci scoprire quanto sia unica e memorabile l'esperienza di vedere un film sul grande schermo, nella convinzione che il modo più efficace di riavvicinare il pubblico alle sale cinematografiche sia quello di dar loro l'opportunità di vedere dei gran bei film. Ab­biamo chiesto a Cesare Petrillo, che alla passione per il cinema ha dedicato tutta una vita, di sce­glierne 150, con un’unica regola: includere soltanto film di cui era assolutamente innamorato. E l'amore, si sa, è contagioso».

«Ritrovarsi a scegliere 150 film per una program­mazione pubblica della Cineteca Nazionale ­– racconta il curatore Cesare Petrillo – è un po’ come quando ai bambini viene raccontata la fa­vola del genio della lampada che permette il realiz­zarsi di tre desideri. Improvvisamente i desideri diventano troppi e si fa fatica a decidere. 150 titoli del passato che tornano sul grande schermo sono tanti eppure nel metterli insieme in maniera organica diventano pochi, tanta è la straordinaria e scono­sciuta ricchezza del cinema.

XX SECOLO. L’INVENZIONE PIÙ BELLA è un modo per avvicinare il grande pubblico e soprattutto le nuove generazioni a quel cinema del passato che in una capitale come Roma è stato da troppo tempo trascurato. Tutti pensano di conoscere Kubrick o Truffaut ma in quanti hanno avuto modo di vedere sul grande schermo Arancia meccanica o L'uomo che amava le donne? E quanti hanno mai visto dei film fondamentali come Nulla sul serio o I migliori anni della nostra vita?

Ecco allora che a film e artisti celeberrimi, la Cine­teca ha sentito la necessità di affiancare artisti di al­trettanto valore ma spariti inspiegabilmente in quella voragine dell’oblio che è uno dei peggiori mali del nostro tempo.

Dunque oltre a rivedere (o scoprire per la prima volta) alcuni capolavori di Billy Wilder, Robert Al­tman, Luis Buñuel, Ingmar Bergman, Ernst Lubitsch, Martin Scorsese, impareremo a conoscere “volti nuovi” come Carole Lombard, Tom Courtenay, Myrna Loy, Barbara Stanwyck, Tyrone Power, Alain Delon e Jean-Paul Belmondo nei film di Jean-Pierre Melville e Silvana Mangano, morta troppo presto e ingiustamente meno celebre di altre dive italiane. Tra gli italiani altri tre omaggi doverosi: Suso Cecchi d'Amico, prima e per lungo tempo unica sceneggia­trice nel nostro panorama e due grandi registi un po’ trascurati, Valerio Zurlini e, nel centenario della sua nascita, Mauro Bolognini».

L'avvio, lunedì 6 dicembre, è nel segno di ROBERT ALTMAN, con – tra gli altri – uno dei titoli più rari dell'intera rassegna, Nashville, autentica pietra angolare del cinema degli anni ’70. E poi Il lungo addioCalifornia PokerMASHI Compari. Tutti, e vale anche per i programmi che seguiranno, presentati in copie 35mm o in DCP, e rigorosamente in versione originale con sottotitoli italiani.

Nelle settimane a venire sarà poi il momento (solo per citare gli omaggi fino al 23 gennaio) di JACK NICHOLSON (con Cinque pezzi facili e Il re dei giardini di Marvin di Bob Rafelson, Shining di Stanley Kubrick, L'ultima corvé di Hal Ashby e Chinatown di Roman Polanski), FRANÇOIS TRUFFAUT (I 400 colpiJules e JimLa mia droga si chiama JulieAdele H. Una storia d’amoreL’uomo che amava le donne), BARBARA STANWYCK (La fiamma del peccato di Billy Wilder, Baby Face di Alfred E. Green, Lady Eva di Preston Sturges, Il terrore corre sul filo di Anatole Litvak, Ricorda quella notte di Mitchell Leisen), ERNST LUBITSCH (Mancia competenteL’allegro tenenteNinotchkaPartita a quattroScrivimi fermo posta), CAROLE LOMBARD (Ventesimo secolo di Howard Hawks, L’impareggiabile Godfrey di Gregory La Cava, Nulla sul serio di William A. Wellman, Vogliamo vivere! di Ernst Lubitsch, Swing High, Swing Low di Mitchell Leisen) e VALERIO ZURLINI (Estate violentaLa ragazza con la valigiaLe soldatesseSeduto alla sua destraLa prima notte di quieteIl deserto dei Tartari).

Chinatown

«È solo per un gioco di incastri e coincidenze che il benvenuto a questa nuova iniziativa coincide con un’opera che si chiama Il lungo addio – spiega Alberto AnileConservatore della Cineteca Nazionale –,reinvenzione di uno dei migliori romanzi di Chandler nello stile spiegazzato e aperto degli anni ’70. Ma in quel titolo si potrebbe leggere il lento distacco dalla pellicola, e da un modo di fare cinema (di sognare mondi alternativi, di criticare quelli contemporanei) che si va facendo di anno in anno sempre più fascinoso, ormai quasi mitologico.

Giocando con il titolo di un altro film, stavolta di Hawks, questa mega rassegna si chiama in realtà XX SECOLO, e il cinema vi gioca il ruolo dell’“invenzione più bella”. Cambiato secolo e millennio, ai capolavori qui raccolti si può guardare con tenerezza e insieme sgomento: Carole Lombard che non prende nulla sul serio, Jack Nicholson che si fa tagliare il naso da Polanski, Truffaut che si reinventa in Antoine Doinel, i soldatini di Altman che fanno scherzi in Corea, il sapore di sale e di bombe del primo Zurlini, le occhiate fulminanti della Stanwyck, l'aplomb di Cary Grant, le buffonate dei Marx… Il cinema saprà mai tornare a tanta creatività, a tale luminosa gioia?

Non è un discorso passatista, perché il cinema di oggi continua a nutrirsi dei grandi esempi di ieri e avant’ieri, e c'è sempre un frammento antico in ogni bellezza nuova, che sia firmata Tarantino o Sorrentino, Carax o Kore’eda. Qui le gemme sono quelle originali, ripresentate nelle versioni migliori, e sempre nella lingua di partenza, per capire come nasce il grande cinema del passato, da dove è nato quello presente e da dove potrà nascere quello futuro.

Curata amorosamente da Cesare Petrillo (la metà con Vieri Razzini di quella premiata ditta che portò valanghe di buon cinema prima su Raitre poi sugli scaffali dei dvd), XX Secolo è la prima grande iniziativa della Cineteca Nazionale dopo l'arrivo della pandemia. Torniamo ai grandi classici e al cinema in sala, in una cornice storica come quella del Quattro Fontane, l'antico teatro che ancora risuona delle battute di Totò & Magnani, alternando titoli più noti a rarità introvabili, bianconero e colore, opere classiche e trasgressive, la vecchia Europa e il mito America. Con un'avvertenza: il programma che abbiamo annunciato è solo l’inizio, se ci prendete gusto nutriremo i vostri sogni cinematografici fino alle porte della prossima estate».