“E’ una storia vera accaduta in Libano nel 2006. Parlo di qualcosa di universale, persone che si trovano in un posto e vengono invase”, così il regista Ahmad Ghossein parla del suo film All This Victory (Jeedar El Sot) che ha presentato in anteprima al Med Film Festival.

Siamo appunto in Libano e la guerra infuria tra Hezbollah e Israele. Durante un cessate il fuoco di ventiquattrore Marwan si reca in cerca del padre che rifiuta di lasciare il suo villaggio nel sud. Come in For Sama, documentario presentato sempre all’interno del festival del cinema del Mediterraneo, anche qui ci sono persone che scelgono di restare sebbene sotto i bombardamenti. In particolare c’è un personaggio nel film deciso a non abbandonare la sua casa perché “non è mai stata colpita”. Come fanno molti a scegliere di restare piuttosto che scappare?

“Anche io mi sono chiesto perché non lasciavano le loro case sotto i bombardamenti e per me rimane un mistero- risponde il regista-. Oltre alla resistenza contro Israele c’è una lettura più profonda di questo tipo di scelta. Le stesse persone che decidono di non andarsene non sanno spiegarne il motivo: c’è qualcosa di irrazionale nella gente che rimane”.

Marwan si troverà sotto una pioggia di bombe e si rifugerà in una casa con un gruppo di anziani. All’improvviso irromperanno dei soldati israeliani. Si può dire che questo film è il racconto di cosa significhi essere civili in tempo di guerra.

Perché si intitola All this victory? “Il titolo è perché nella guerra normalmente nessuno vince. Avevamo sempre l’idea di vincere perché Israele aveva dichiarato la vittoria e dall’altra parte anche Hezbollah l’aveva dichiarata. Ma nessuno ha vinto. La stessa nozione di vittoria non ha senso”, dice il regista.

E sull’attuale situazione in Libano racconta: “Ora è davvero finita la guerra civile. Quello che sta succedendo è grandioso. Sta cambiando la mentalità delle persone. Stanno chiedendo una nuova classe politica. C’è qualcosa che si sta modificando, qualcosa di nuovo e bello da guardare e vivere. Ma ancora è presto per fare un’analisi della situazione”.