“Avevo molta paura di lui come regista perchè a casa è molto disordinato e pensavo come potrà fare un mestiere in cui ci vuole tanto ordine e disciplina? Poi mi ha sorpreso perchè si è rivelato preciso e ordinato”. E' la mamma di Luigi Lo Cascio che presenta l'opera prima La città ideale del figlio-attore reso celebre per l'interpretazione di Peppino Impastato di Marco Tullio Giordana, qui nei panni di un ecologista che sogna di cambiare il mondo. “Non ho fatto niente di speciale, sono stata una mamma e come ogni mamma mi sono sacrificata per il figlio”, prosegue Aida Burruano che nel film interpreta la mamma dell'ecologista Michele Grassadonia: “Di norma è amorevole ma qui mi ha letteralmente massacrato, inoltre avevo paura perchè pensavo: è il suo primo film da regista e se io ci rovino pure la parte!”.
L'opera prima di Luigi Lo Cascio è un thriller morale che racconta la storia di un architetto palermitano trasferitosi a Siena dove vive in un appartamento spartano senza acqua né elettricità dato che ha deciso di portare avanti l'esperimento di riuscire a vivere in piena autosufficienza. Una sera piovosa si trova “per caso” a soccorrere un ferito per strada, ma sarà accusato di averlo investito. “E' un giallo”, dice Luigi Lo Cascio che oltre a recitare nel ruolo del protagonista e a cimentarsi per la prima volta dietro la macchina da presa ha anche scritto il soggetto e la sceneggiatura del film: “C'è un mistero e si va alla ricerca della verità. L'idea è nata un giorno che a Roma c'era un diluvio pazzesco in cui nel traffico ho assistito a scene apocalittiche, di panico. Così ho pensato alla storia di un uomo che abbandona la sua macchina e si trova a fare i conti con l'arrivo del caso”. Interrogato dalla polizia Grassadonia da soccorritore diventerà indagato e precipiterà in un incubo giudiziario: “Non è un film né contro la magistratura né contro la giustizia”, precisa Lo Cascio e poi spiega: “Mi interessava la verticalità che c'è nell'ambito dell'interrogatorio. Da un lato chi mette la propria vita nelle parole, dall'altro chi cerca di appurare la verità”. 
I riferimenti non sono cinematografici, ma letterari come Kafka, autore su cui Lo Cascio ha lavorato a teatro (ha diretto e interpretato il monologo Nella tana nel 2005): “In Kafka ricorre il tema della legge, ma mi interessavano soprattutto le atmosfere e il tema della ricerca della verità raccolti nei suoi diari e negli aforismi”. E sulla città ideale dice: “E' un orizzonte a cui tendere. Ma il rischio dell'ideale è che anziché creare una comunità, crei un distacco poiché è totalmente personale. Io per esempio vorrei una biblioteca sotto casa. Qui ho scelto Siena come città ideale perchè è medievale e rinascimentale, è a misura d'uomo, ha un teatro dentro un palazzo comunale e la accosto alla polis greca, totalmente autosufficiente, capace di creare forme e archetipi”. Oggi città al centro della cronaca per l'inchiesta su Monte dei Paschi: “Questa banca ha contribuito al finanziamento del fim attraverso lo strumento del tax credit- racconta Angelo Barbagallo, che ha prodotto il film insieme a Bibi Film e Rai Cinema in associazione con Monte dei Paschi per un costo totale di 2 milioni e 200mila euro di cui 400mila euro di Mps - Abbiamo girato il film a Siena e Monte dei Paschi è Siena. I nostri rapporti con la banca sono stati trasparenti, perfetti e appassionanti. Tutto lo scandalo che è scoppiato per me è stato un grande dolore, ho conosciuto Davide Rossi e mi dispiace profondamente per tutte le persone che lavorano lì”. Nel cast anche Catrinel Marlon, Luigi Maria Burruano, Massimo Foschi e Roberto Herlitzka. Distribuito da Cinecittà Luce con trenta copie il film uscirà nelle nostre sale l'11 aprile: “Mi piacerebbe molto tornare alla regia. E' stata un'esperienza esaltante”, conclude Luigi Lo Cascio.