Gioia e delirio al festival di Roma: La ragazza di fuoco Jennifer Lawrence incendia l'Auditorium, preso d'assalto dai teenager – molti dei quali hanno dormito all'addiaccio – per l'atteso red carpet del nuovo capitolo della saga multimilionaria di Hunger Games, tratta dai romanzi di Suzanne Collins. Dopo aver vinto la 74esima edizione degli Hunger Games, Katniss Everdeen (Lawrence) torna a casa incolume assieme al suo compagno, il Tributo Peeta Mellark (Josh Hutcherson), ma presto dovranno intraprendere il giro dei distretti, il cosiddetto Tour della Vittoria: on the road, Katniss avverte che la ribellione sta montando. Ma Capitol City riesce ancora a conservare il controllo: Presidente Snow (Donald Sutherland) prepara la 75esima edizione dei giochi, l'Edizione della Memoria, che potrebbe cambiare per sempre le sorti della nazione di Panem. Attesi sul tappeto rosso del festival capitolino, alle ore 17.45, la protagonista Jennifer Lawrence, i colleghi Josh Hutcherson e Liam Hemsworth e il regista Francis Lawrence. Prima del bagno di folla, la conferenza stampa di Hunger Games – La ragazza di fuoco, Fuori Concorso al festival e dal 27 novembre nelle nostre sale, e Jennifer Lawrence pensa ai giovani: “Ho subito provato piacere, leggendo i libri, perché Katniss è un personaggio modello, e non solo per giovani. Mi sento responsabile, quando la gente ti segue sta a te scegliere il messaggio che vuoi trasmettere”.
E la Lawrence, fresca dell'Oscar per Il lato positivo, ricorda anche il Premio Marcello Mastroianni, ricevuto a Venezia nel 2008 per Burning Plain: “Uno dei momenti più entusiasmanti della mia vita, i premi fanno piacere, ma la mia vita non è troppo cambiata, io non sono cambiata come persona”. E precisa: “Tutti mi chiedono della pressione, inizio a pensare di doverla provare. Semplicemente, amo il mio lavoro, mi diverto e basta, non presto attenzione a quel che si dice o si scrive di me”.
Analogie con Katniss Everdeen? “Vorrei essere più simile a lei, ma so benissimo come si sia potuta sentire 19enne a Capitol City alle prese con abiti, lusso, etc. La notorietà, la celebrità è fantastica, ma è difficile quando ti trattano diversamente, mentre tu sei la stessa di sempre”. “La Samantha di Like Crazy e poi la Tiffany de Il lato positivo per l'energia” quali i personaggi più vicini a lei, la Lawrence parla anche dell'ossessione hollywoodiana per il corpo, meglio, per la magrezza: “Sono sempre stata sportiva, mai messa a dieta, ma poi i produttori mi dicevano di dimagrire, e mi dispiaceva da morire: mi sentivo a mio agio con il mio corpo, non mi sentivo grassa. Tanti registi hanno l'idea del corpo perfetto, irraggiungibile, poi la gente guarda e fa i confronti tra le immagini vere e quella ritoccate con Photoshop… Odio sentire le donne che danno delle grasse ad altre donne, le trovo assurde: bisogna cambiare il modo di concepire la bellezza, e… non ne posso più delle diete!”.Il regista Francis Lawrence sottolinea l'idea, già di Suzanne Collins, di “raccontare la guerra e la violenza rivolgendosi a teenager, ma senza trattarli da bambini. A me interessano le conseguenze, la perdita, l'impatto emotivo della violenza: Katniss e Peeta sono sopravvissuti, ma danneggiati”. E aggiunge: “I fan adolescenti sono stati poi seguiti da adulti, e Hunger Games è divenuto un fenomeno”. “Amore, famiglia, combattere per gli ideali, sono temi importanti: i fan ci danno forza dal primo giorno, per questo continuiamo a fare questi Tour della Vittoria”, aggiunge Josh Hutcherson, e sulla stessa lunghezza d'onda Liam Hemsworth: “Condivido la passione del mio personaggio, che vuole combattere per quello in cui crede, mentre Katniss si rifiuta di cedere di fronte alla forza malvagia, e anche lei continua a combattere per i propri ideali. In Katniss le ragazze trovano coraggio e ispirazione”.
Ancora, la Lawrence parla del “privilegio di crescere con un personaggio fantastico, che qui dopo aver ucciso all'inizio soffre di stress postraumatico”. E sugli effetti speciali, abbondanti anche ne La ragazza di fuoco: “Non cambia nulla, si continua a immaginare, si ricorre alla fantasia come sempre al cinema”.
Infine, Francis Lawrence sui possibili rimandi di Hunger Games alla saga di Star Wars: “Ne abbiamo parlato per la struttura in fase di sceneggiatura, ma Katniss è molto diversa da Luke Skywalker, che viaggia, fa avventure e combattimenti contro il lato oscuro della forza. Lui è il classico eroe, viceversa, Katniss vuole solo la sua vita, la sua famiglia. E'molto umana, per questo la gente si identifica”.