"La battaglia femminista di Becky Sharp è ancora attuale. Con questo film abbiamo riportato sullo schermo tutta la modernità del romanzo di William Thackeray". Così la regista indiana Mira Nair parla al Lido del suo Vanity Fair, adattamento dell'omonimo testo scritto dall'autore inglese nel 1847. Nei panni della ambiziosa protagonista, l'americana Reese Witherspoon, già interprete de La rivincita delle bionde: "Non si tratta di compromesso o di svendita degli ideali - spiega la Nair -, Becky incarna una vera lotta per la sopravvivenza e l'affermazione sociale. All'inizio dell'800 il potere era soltanto maschile e aristocratico. La sua mancata rassegnazione ai privilegi di casta, resta ancora oggi una lezione di vita". La condizione femminile è oggi del tutto diversa, aggiunge poi la regista, ma il messaggio della storia non perde la sua attualità: "Per affermarsi nella vita e raggiungere i propri obiettivi - dice -, bisogna perseguirli con determinazione e tenacia, senza mai arrendersi".
Già Leone d'Oro nel 2001 con Monsoon Wedding, la Nair racconta poi così il suo incontro col romanzo di Thackeray: "Ho letto La fiera delle vanità quando avevo 16 anni. Fin da allora sono rimasta impressionata dall'ambizione e dalla determinazione della protagonista. In qualche modo, ho sempre provato a farle mie nella vita". Il rispetto dell'originale, aggiunge, è stato un punto di riferimento ma non un vincolo: "La nostra è stata indubbiamente un'attualizzazione. Volevamo sfuggire alla trappola di una semplice ricostruzione in costume, ma il tocco di modernità che abbiamo dato al film era in fondo già intrinseca nel romanzo". Scritto da Matthew Faulk e Mark Skeet, insieme allo sceneggiatore premio Oscar per Gosford Park Julian Fellowes, La fiera delle vanità ricostruisce la vita di Becky Sharp, nell'Inghilterra di inizio '800. Di umili origini, ma restia ad accettare le barriere sociali, inizia la sua scalata come governante, per trasferirsi poi a Londra presso una famiglia aristocrazia. Nonostante l'incontro con il sovrano inglese e la sua abile diplomazia, riuscirà soltanto alla fine ad affacciarsi al mondo della nobiltà.
"Interpretare questo personaggio è stato davvero toccante - racconta la Witherspoon -. Quando ho girato il film ero già al quarto mese di gravidanza. Una condizione che ha esasperato la mia vulnerabilità emotiva e mi ha aiutata a immedesimarmi nella difficoltà di essere donne e madri nell'800". Nei confronti di Becky, l'attrice esprime poi tutta la sua ammirazione: "è una femminista ante-litteram a tutti gli effetti, un personaggio molto radicale. Ai tempi in cui è stato scritto il romanzo, per le donne non esistevano possibilità di studiare e affermarsi, e il suo esempio ha indicato la strada di tutte le successive battaglie e rivendicazioni". Per la prima volta a Venezia, la giovane attrice esprime infine il suo entusiasmo per la città: "Con  mio marito abbiamo visitato gallerie, musei, passeggiato tra i canali e sperimentato la cucina italiana. La cosa più bella? Poter fare i turisti, senza essere riconosciuti!".