Anche Google celebra il centenario della nascita del regista e sceneggiatore nipponico Akira Kurosawa, nato a Omori il 23 marzo 1910 e scomparso a Tokyo il 6 settembre 1998. Il celebre motore di ricerca web dedica la sua homepage odierna a Kurosawa, con apposito ritratto in bianco e nero sul logo Google.
Ultimo di sei figli, è grazie al fratello Heigo, intellettuale e appassionato di cinema, che Akira si appassiona a Shakespeare e ai grandi classici della letteratura russa, intraprendendo la carriera di 'benshi', commentatore di film musicali. Grazie a questa attività ha modo di conoscere, fra il 1920 ed il 1928, gran parte delle pellicole dei registi del tempo: parallelamente coltiva la passione della pittura, entrando a far parte della Lega degli artisti proletari. Nel 1936 (quattro anni dopo il suicidio di Heigo), viene assunto da una casa di produzione cinematografica come sceneggiatore e assistente regista.
Dopo aver collaborato con Kajiro Yamamoto, nel 1943 dirige il suo primo film, Sugata Sanshiro. Fino al 1946 firma altre tre pellicole l'ultima delle quali, I costruttori del domani (1946), viene disconosciuta dallo stesso regista. Con L'angelo ubriaco (1948) e Il cane selvatico (1949), Kurosawa annuncia il suo inconfondibile stile.
Se con le pellicole fino a questo momento girate è riuscito a conquistare una solida reputazione in patria, è con Rashomon, con cui vince nel 1951 il premio Oscar per il miglior film straniero ed il Leone d'oro alla Mostra di Venezia, Vivere (1954) e con il suo capolavoro I sette samurai (1954), che ottiene la fama internazionale, guadagnandosi il soprannome di Tenno (Imperatore).
Dopo questi grandi successi, fonda la Kurosawa Films Production con la quale realizza, tra gli altri, I cattivi dormono in pace (1960), Yojimbo (1961) e Sanjuro.
Dopo aver tentato, senza fortuna, la carta hollywoodiana, Kurosawa torna in Patria e con altri tre registi amici (Kinoshita, Kobayashi e Ichikawa) fonda una casa di produzione indipendente, I quattro cavalieri. Dopo l'insuccesso di Dodes'ka-den (1970, trascurato dai produttori e stroncato dalla critica), Kurosawa ha un periodo di crisi al culmine del quale tenta anche il suicidio.
Le sue sorti si risollevano con Dersu Uzala, il piccolo uomo della grande pianura (1975), realizzato in Unione Sovietica.
All'inizio degli anni Ottanta l'incontro con George Lucas e Francis Ford Coppola porta alla realizzazione di Kagemusha (1980), che vince la Palma d'Oro al Festival di Cannes. Nel 1990, ad 80 anni, vince un premio Oscar speciale alla carriera.